Cancellieri: «Pronta a fare un passo indietro se d’intralcio»
Il ministro riferisce in Parlamento riguardo il caso Ligresti affermando di non aver mai sollecitato la scarcerazione
«La scarcerazione di Giulia Ligresti non è avvenuta a seguito o per effetto di una mia ingerenza, ma per indipendente decisione della magistratura torinese». Lo dice il ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri, rispondendo in parlamento alla richiesta di chiarimento sul caso Ligresti, aggiungendo di essere «pronta a un passo indietro se dovessi essere di intralcio». Il Guardasigilli si è detta serena e fiduciosa prima di entrare in Senato dove ha ribadito di non aver sollecitato nei confronti degli organi competenti la scarcerazione della Ligresti, nè tanto meno indotto altri ad agire in tal senso. Nel suo intervento ha inoltre ammesso la vicinanza alla famiglia Ligresti, in particolare l’amicizia con Antonino Ligresti, fratello di Salvatore, risalente al suo periodo di permanenza a Milano sottolineando di non aver «mai assunto alcuna iniziativa, se non raggiunta da informazioni sulle aggravate condizioni di salute di Giulia Ligresti» , agendo però «senza mai derogare dai miei doveri di ministro».
Il ministro si è anche soffermata sulle difficoltà per le persone in carcere dichiarando che sono numerose le segnalazioni che arrivano sul tavolo del Guardasigilli: «Spesso di queste segnalazioni mi faccio carico personalmente in un colloquio quotidiano con l’amministrazione penitenziaria». Nella stessa direzione delle parole del ministro sembra andare la magistratura che conferma quanto espresso dalla Cancellieri: «Dalle verifiche effettuate con il Dap – prosegue il ministro – è emersa l’assoluta linearità delle procedure seguite per Giulia Ligresti».
Il ministro in giornata ha ricevuto la solidarietà e il sostegno di Angelino Alfano che, a nome del Pdl, l’ha invitata a restare al proprio posto e quello del ministro della Difesa Mario Mauro che la definisce «persona onesta e trasparente e credo non debba vergognarsi di ciò che ha fatto». Critiche piovono invece dal Movimento Cinque Stelle e dalla Lega. Se i primi hanno assunto una posizione più netta depositando una mozione di sfiducia individuale alla Camera, il Carroccio sembra più cauto e si è dato un tempo maggiore di riflessione aspettando di vedere se la Cancellieri riuscirà a «convincerli» prima di decidere la posizione da prendere.
Intanto il Dap fa sapere che il trasferimento di Giulia Ligresti «è stato disposto seguendo le normali procedure e dietro autorizzazione dell’autorità giudiziaria», smentendo categoricamente che ci siano stati favoritismi durante il periodo di detenzione in carcere.
Stando a queste dichiarazioni il sistema penitenziario italiano sembra essere uno dei migliori al mondo, attento alle condizioni dei propri detenuti e pronto ad intervenire nei casi in cui la loro salute è a rischio. Questo è il quadro che emerge dalle dichiarazioni rese oggi pomeriggio in Parlamento dal ministro Cancellieri. La realtà però è un’altra. Carceri stracolme, detenuti costretti a vivere in condizioni disumane e morti misteriose che chiedono giustizia. Le carceri, come la legge, devono essere uguali per tutti.