Camorra e Uffizi, nuovamente arrestato Giovanni Potenza
Torna in galera l’uomo del clan casalese dei Bidognetti, esempio della pericolosità dell’infiltrazione delle mafie nel Valdarno aretino
Era stato arrestato a gennaio, aveva ottenuto prima i domiciliari e poi il semplice obbligo di firma, ma è stato di nuovo arrestato all’alba di questo 29 aprile. E’ Giovanni Potenza, secondo gli inquirenti, che sul fatto non nutrono dubbi, organico al clan casalese dei Bidognetti e residente in Valdarno, a Terranuova Bracciolini e saldamente insediato anche a San Giovanni Valdarno dove sono domiciliate molte delle sue società, fra le quali due edili che, come avevamo riferito a suo tempo, hanno partecipato alla ristrutturazione degli Uffizi.
Adesso il Potenza è finito in galera con l’accusa di intestazione fittizia di beni, un reato tipico della legislazione antimafia. In pratica, per evitare sequestri o azioni di aggressione al suo patrimonio, stimato attorno agli 11 milioni di euro, aveva intestato aziende e beni a uno stuolo di prestanome, fra i quali anche suoi operai. Egli ha potuto dare infatti lavoro, nel tempo, a centinaia di lavoratori, mentre le sue dichiarazioni dei redditi risultavano incompatibili con i beni a lui riconducibili, le imposte evase venivano stimate in 3 milioni di euro. Il reato di evasione fiscale è un segno spesso inconfutabile della pericolosità sociale e criminale del reo.
Sotto sequestro sono finite 5 aziende edili, una società di scommesse sportive di Sesto Fiorentino, un bar pasticceria di lusso a San Giovanni Valdarno e cinque appartamenti. Invero erano già stati sottoposti ai sigilli in gennaio. Se ce ne fosse bisogno, una nuova prova della pericolosità dell’infiltrazione della criminalità organizzata, ‘ndrangheta e camorra in particolare, nel Valdarno aretino e i dati ufficiali della crescita della presenza cominciano a farsi inquietanti, ma si tratta di un fenomeno consistente in tutta la Toscana.
Fulvio Turtulici