Bruxelles, sale a quattro il numero dei morti della sparatoria al museo ebraico
Si è spento anche il giovane di 25 anni rimasto gravemente ferito nella sparatoria e portato in ospedale. La polizia belga afferma: «Siamo seguendo la pista giusta»
Sono ore di agitazione quelle che si stanno susseguendo in Belgio alla ricerca del colpevole o dei colpevoli della strage al museo ebraico di Bruxelles. La Polizia belga ha divulgato sul proprio sito una sequenza di 3 video, con allegato identikit del sospettato , che mostra un uomo introdursi all’interno del museo, estrarre un kalashnikov e far fuoco con due raffiche veloci per poi darsi alla fuga. Avviene tutto molto rapidamente, in meno di 2 minuti. Tre persone sono rimaste uccise sul colpo, una coppia di turisti israeliani e una giovane ragazza francese volontaria del museo, mentre si sperava potesse farcela il giovane belga di 25 anni, impiegato del museo ma a causa delle gravissime lesioni riportate è deceduto in ospedale.
Il premier belga, Elio di Rupo, si è detto «sotto shock» per quanto accaduto a Bruxelles mentre Joelle Milquet, ministro dell’Interno, ha subito avanzato l’ipotesi di un attentato antisemita trovando conferma nelle parole del sindaco della capitale, Yvan Mayeur «È probabilmente un atto terroristico – dice il sindaco di Bruxelles – la polizia è su una pista che ci sembra seria». Il portavoce della procura di Bruxelles, in una conferenza stampa, ha spiegato come l’attentatore sia stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza del museo ed ha sollecitato la cittadinanza ed i media a collaborare per poter risalire alla sua identità; alcuni testimoni hanno infatti dichiarato di aver visto l’uomo salire su un Audi successivamente alla sparatoria, fatto che potrebbe far ipotizzare la presenza di uno o più complici.