Pubblicato: Ven, 3 Gen , 2014

Bombe carta contro il bar anti slot-machines

È successo nella periferia nord di Milano. Su Facebook l’invito a non lasciare soli i nuovi titolari

534839_149278075246073_392806762_nDue bombe carta contro un bar che ha aderito alla campagna contro le slot machines. L’episodio è accaduto nella notte di San Silvestro a Bruzzano, grosso centro del milanese, teatro della faida interna al clan dei Flachi, famiglia legata alla ‘ndrangheta. Un forte boato si è confuso con i botti di Capodanno. Si trattava in realtà di una bomba carta fatta esplodere contro la saracinesca della Caffetteria Marchionni, in via Marchionni al civico 12. Non contenti, gli autori del gesto hanno anche scritto sul muro esterno con una bomboletta spray color argento gli auguri di un “Buon 2014”ai titolari, Italo e Maria. Un’altra bomba carta, inesplosa, è stata trovata davanti ad una seconda vetrina del locale.

La coppia, entrambi 45enni, ha rilevato il bar poco meno di un anno fa, riaprendolo solo alla fine dello scorso marzo. Durante la precedente gestione, intorno al locale giravano facce poco raccomandabili legate a storie a dir poco pesanti, ma da quando è stato acquistato da Maria, di pregiudicati e balordi nessuna traccia. Anzi, tengono a precisare, la caffetteria è frequentata da gente per bene. A giugno la Caffetteria Marchionni compare nella lista dei bar segnalati da http://www.senzaslot.it/. «Nel bar non abbiamo voluto slot machines perché vogliamo un locale per famiglie e genitori che portano i bimbi a scuola». Intanto su Facebook è partita l’ondata di solidarietà per non lasciarli soli, con l’invito a testimoniare il proprio sostegno ai due proprietari del locale. Qualcuno ha già proposto di andare a bere tutti insieme un caffè e qualcun altro di organizzare un aperitivo all’insegna della legalità, contro tutte le mafie.

L’assessore comunale alla Sicurezza Marco Granelli, che vive proprio a Bruzzano e poco distante dal locale, e il presidente della Commissione Antimafia David Gentili si sono detti «molto preoccupati» riguardo all’accaduto: «Dobbiamo contrastare l’illegalità per tutelare i cittadini e le imprese commerciali oneste». Aggiunge l’assessore: «I vecchi gestori, dei calabresi che avevano problemi con la giustizia, spesso non pagavano il canone d’affitto, né i fornitori. Potrebbe trattarsi di una vendetta, il fatto comunque non può essere minimizzato».

Tuttavia Italo e Maria non sono certi di chi possa aver provocato il danno. «Forse è solo la bravata di qualche idiota, sa in via Marchionni hanno sparato molti botti. Almeno speriamo che sia così…lo speriamo davvero». Gli investigatori che hanno sequestrato l’ordigno non esploso gli hanno chiesto se avessero mai ricevuto minacce e se qualcuno in particolare potesse avercela con loro. «Avessimo sospetti – hanno detto –saremmo i primi a parlarne. Davvero, nessun’idea. Sappiamo bene che quando succedono cose del genere, in un quartiere come questo, ci potrebbero essere dei significati ben precisi. Nessuno ci ha chiesto il pizzo, lo avremmo denunciato».

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