Bologna: concesso affidamento a coppia omosessuale
La legge sull’affidamento temporaneo potrebbe permettere alle coppie omosessuali di poter formare una famiglia
Il Tribunale di Bologna ha concesso l’affidamento di una bambina di tre anni ad una copia di omosessuali, che avranno così la possibilità di formare una famiglia con la piccola, che frequenta abitualmente la coppia di ”zii” da parecchio tempo.
A permettere questo evento inedito è la legge sull’affidamento, la cui genericità può permettere interpretazioni estensive in favore dei desideri genitoriali delle coppie gay: il testo della legge, infatti, prevede che l’affidamento temporaneo possa essere previsto per “comunità di tipo familiare”, tralasciando così la necessità che il nucleo familiare sia composto da coniugi di diverso sesso, come invece prescrive chiaramente la legge sull’adozione. La differenza tra affidamento temporaneo e adozione sta nella possibilità che il minore mantenga legami o contatti frequenti con la famiglia d’origine, presupposto che permette così di allargare la categoria dei possibili affidatari.
I principi di questo istituto vanno dunque a stemperare l’opinione prevalente riguardante la concessione dell’adozione a coppie omosessuali, che non garantirebbe una crescita equilibrata al minore: i contatti con la famiglia originaria aggirerebbero così questa obiezione, permettendo anche agli omosessuali la possibilità di formare una famiglia.
La sentenza è stata accolta con estremo favore dalla comunità omosessuale e dalle organizzazioni dedite alla tutela dei diritti umani, ma la gioia più grande è quella della bimba, felice di poter andare a vivere con i suoi ”zii”.