Boldrini all’Università di Palermo: «Stop alle tragedie del mare»
Secondo il presidente della Camera bisogna rivedere l’intero impianto legislativo in materia di immigrazione, affinché l’unico reato in mare sia l’omissione di soccorso
Ospite ieri sera all’Università degli Studi di Palermo per l’incontro-dibattito sul tema “Cervelli (non) in fuga”, organizzato nell’ambito della manifestazione “Le Vie dei Tesori”, il presidente della Camera Laura Boldrini ha lanciato un appello contro le tragedie in mare. «È ora di dire basta!».
La Boldrini, davanti a un numeroso pubblico, ha posto l’accento sulla inadeguatezza della politica di austerità portata avanti dall’Unione Europea, «che non fa altro che creare un ciclo di depressione dietro l’altro. Il problema dell’Europa è che, per arrivarci, c’è il mare. Da anni è in atto una guerra tra l’Uomo e il Mare. Una guerra che semina migliaia e migliaia di morti».
Il fenomeno dell’immigrazione è in continua evoluzione. Ecco perché bisogna rivedere la legge Bossi-Fini (che non ha prodotto alcun risultato positivo) e non solo quella. «Tutto l’impianto normativo sull’immigrazione deve essere posto all’attenzione del legislatore, tanto più che nel soccorso in mare la cosa che conta di più è esserci al momento giusto. Se si vede un’imbarcazione in pericolo la si deve soccorrere. Purtroppo oggi tra tanti pescatori c’è il timore che soccorrere possa avere implicazioni giudiziarie. Bisogna far chiarezza, perché non ci siano equivoci, e dire che l’unico reato in mare è l’omissione di soccorso. Soccorrere è un dovere, ma non può essere un onere solo dell’Italia: ci deve essere un coordinamento con tutti i Paesi rivieraschi, anche con Frontex, per salvare vite umane».
Lunedì prossimo si terranno ad Agrigento i funerali delle vittime del naufragio di Lampedusa, ma il presidente della Camera non sarà presente. «Noi – ha detto la Boldrini, in merito alla polemica lanciata dal sindaco dell’isola, Giusi Nicolini – immaginavamo che la cerimonia fosse a Lampedusa, così avevamo pensato. Evidentemente hanno deciso diversamente. Purtroppo quel giorno sarò a Roma, ma voglio anch’io partecipare a un momento di raccoglimento per i morti di Lampedusa e, siccome dovrò recarmi presto a Piazza Armerina, mi fermerò a Mazzarino dove sono sepolti sette adulti e undici bambini. Sarò lì perché questi morti non possono lasciarci indifferenti. Sono morti a cui dobbiamo tutti gli onori».