Bagno di sangue a Kiev, i deputati fuggono dal Parlamento
I palazzi governativi sono stati evacuati e secondo alcune fonti oltre 50 poliziotti sono prigionieri dei manifestanti
La tregua a Kiev, annunciata ieri sera dal presidente ucraino Viktor Yanukovich, è durata una notte ed è finita con un altro bagno di sangue. E’ di nuovo guerra stamattina nella capitale ucraina. Il palazzo che ospita il governo e il Parlamento sono stati evacuati e dalla ripresa degli scontri il nuovo bilancio potrebbe essere già di 36 morti, oltre ai 28 di ieri.
Il ministero della Sanità ucraino questa mattina ha fatto sapere che il numero dei morti negli scontri è di 28 rispetto ai 26 di ieri. Gli scontri fra manifestanti antigovernativi e polizia sono ricominciati presto, rompendo la tregua. Ed è ripresa la conta dei morti, mentre l’agenzia Interfax dava la notizia dell’evacuazione del Parlamento ucraino per motivi di sicurezza. Poco dopo, è stato evacuato, sempre per motivi di sicurezza, anche il palazzo che ospita il governo.
Non si sa quante persone hanno perso la vita negli scontri di stamattina tra polizia e manifestanti a Kiev, ma potrebbero essere decine. Secondo il Kyiv Post le vittime tra i manifestanti sono almeno 35. Interfax parla invece di 13 cadaveri vicino a una fermata del bus. Il ministero dell’Interno riferisce di un poliziotto morto per un colpo d’arma da fuoco, che porterebbe il totale a 36. Secondo alcune fonti locali oltre 50 poliziotti sarebbero stati catturati nell’edificio della compagnia statale dell’Energia vicino al municipio. La situazione sta precipitando e la polizia ha invitato i cittadini a non uscire da casa. «È meglio limitare l’uso delle auto e stare semplicemente a casa. Queste misure di sicurezza sono necessarie perché le strade di Kiev sono occupate da persone armate e aggressive», ha sottolineato il ministro dell’Interno. Il sindaco di Kiev, uno dei «fedelissimi» del presidente Victor Yanukovich, si è dimesso dal suo partito per protestare contro «il bagno di sangue» in corso.