Baby squillo, indagato il marito della Mussolini
Dopo mesi di indagini, gli inquirenti fanno scattare i primi avvisi di garanzia. Sono venti finora gli indagati per induzione e sfruttamento della prostituzione minorile
Si allargano le indagini sul caso delle baby squillo dei Parioli. Dei 40 clienti individuati dai Carabinieri di Roma, ventidue sono stati iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di sfruttamento della prostituzione minorile. Tra questi, Mauro Floriani, ex ufficiale della Guardia di Finanza, dirigente di Trenitalia e marito della senatrice di Forza Italia, Alessandra Mussolini. Floriani si è recato dai pm, Maria Monteleone e Cristina Macchiusi, nei giorni scorsi per chiarire la sua posizione ma a quanto pare non deve avere aver convinto gli inquirenti dato che è stato indagato e l’accusa, per lui, sarebbe gravata da “elementi probatori incontrovertibili”.
Se il marito della Mussolini si dichiara innocente, altri indagati, circa dieci, anche per evitare pubblicità negativa dato che, a quanto pare, sarebbero noti professionisti della Capitale, avrebbero preferito patteggiare in modo da chiudere la vicenda al più presto possibile. Alla base della richiesta di patteggiamento l’ammissione di aver fatto sesso con le ragazzine ma questi avrebbero negato di essere a conoscenza della vera età delle squillo, avendo pensato che fossero maggiorenni. Se la Procura accetterà la richiesta, per loro, tra patteggiamento e rito abbreviato, potrebbe esserci una pena di pochi mesi a fronte del rischio di condanna fino a 6 anni in caso di accusa di sfruttamento della prostituzione minorile con un rito processuale ordinario.
Le indagini finora sono procedure molto lentamente perché, dato la complessità del caso, carabinieri e magistrati hanno preferito muovere accuse solo avendo un impianto accusatorio molto solido, non è escluso quindi che nei prossimi giorni possano essere indagati anche altri sospetti clienti delle due baby prostitute.