Aung San Suu Kyi, cittadina onoraria di Parma
Il sindaco Federico Pizzarotti dona il sigillo della città di Parma al Nobel Aung San Suu Kyi
Le note verdiane della marcia trionfale dell’Aida, eseguite dal Quintetto Toscanini, hanno accolto giovedì 31 ottobre, sotto i portici del Grano, a Parma, il Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi. Ad attenderla c’era il sindaco Federico Pizzarotti, che l’ha accompagnata nella sala del Consiglio comunale, dove si è svolta la cerimonia di consegna del sigillo della città alla donna che incarna la forza, la determinazione e la difesa strenua dei diritti umani a partire dalle libertà individuali. Una lotta che la stessa ha combattuto nel suo Paese, la Birmania, in nome della democrazia e della libertà. Un momento particolarmente commovente, che ha visto la partecipazione dei consiglieri comunali attuali e di quelli della precedente Amministrazione che, nel 2007, conferì la cittadinanza onoraria a Aung San Suu Kyi.
«È grande oggi l’emozione – ha detto Pizzarotti – nell’avere qui con noi Aung San Suu Kyi, una persona di grande levatura per quello che rappresenta non solo per il suo Paese, ma nel mondo. La sua dolcezza, la sua delicatezza si completano con i valori di cui si è fatta portatrice e che l’hanno resa un punto di riferimento per molti. L’averla qui oggi rappresenta uno spunto di riflessione, a partire da coloro che siedono in consiglio comunale. Il dibattito democratico, condotto con rispetto, è una risorsa se pensiamo alla Birmania che sta uscendo dalla dittatura. Doniamo oggi il sigillo della città di Parma al Nobel per la Pace, nella speranza che esso sia il simbolo nel mondo dei valori che ci accomunano con Aung San Suu Kyi».
Il Nobel per la Pace ha aperto il proprio intervento con un «Buon giorno a tutti» in italiano e ha proseguito in inglese trattando diversi tempi di estrema attualità, a partire dall’integrazione per passare alla disoccupazione giovanile, facendo un appello alla «comprensione e all’intesa spirituale». Aung San Suu Kyi ha detto, nell’apertura del suo intervento, di essere particolarmente felice di avere rivisto la senatrice Albertina Soliani e molte persone che le sono state vicine in passato.
«Ho apprezzato molto – ha detto – il calore e l’amicizia che la città di Parma mi ha dimostrato. Sono commossa e toccata dal fatto che mi hanno accolto tanti bambini diversi per etnia e credo religioso. Questo fa parte del grande progetto che si chiama integrazione promosso da Parma per unire mondi distanti. E penso di essere parte di voi in questo progetto volto a mettere assieme mondi che si distinguono per diverse ragioni, anche per opinioni politiche distanti. Ho sentito questa mattina dal telegiornale che la disoccupazione giovanile in Italia rappresenta oggi un grave problema. Anche in Birmania lo è. Si tratta di una questione molto rilevante che si collega all’autorealizzazione di ciascuno. Essere soddisfatti di sé è importante. Per questo c’è bisogno di dare una risposta a tutto ciò, una risposta che non può esulare dai valori sociali e spirituali che ci sostengono in questo percorso. Ho sentito i rintocchi delle campane, questa mattina. E penso, al di là delle singole religioni, che tutte aiutino l’uomo ad andare verso un compimento spirituale che vada oltre gli aspetti materiali. Solo attraverso la comprensione e l’intesa, anche spirituale, potremo essere uniti assieme».
Il presidente del consiglio comunale, Marco Vagnozzi, che ha aperto la seduta, l’ha chiusa ringraziando l’ex consigliere comunale Marco Ablondi ed il sentore Giorgio Pagliari per la proposta presentata a suo tempo di assegnazione della cittadinanza onoraria di Parma ad Aung San Suu Kyi. Le note di “Va’, pensiero” hanno accompagnato il Nobel nel suo congedo sotto i portici del Grano.