Augusto Minzolini rinviato a giudizio
Il senatore Pdl è stato rinviato a giudizio per abuso di ufficio in seguito alla vertenza presentata dall’ex conduttrice del Tg1 Tiziana Ferrario
L’8 aprile Augusto Minzolini dovrà rispondere dell’accusa di abuso d’ufficio davanti alla IV sezione penale di Roma. L’ex direttore del Tg1 dovrà spiegare perché dopo la rimozione di Tiziana Ferrario dalla conduzione del telegiornale, non abbia ricollocato la giornalista nell’attività redazionale nonostante avesse le mansioni di caporedattore. In realtà la Ferrario fu destinata alla redazione di Uno Mattina con compiti di redattore capo ma con limiti superiori rispetto a gli altri caporedattori. Secondo la giornalista questa sarebbe stata la conseguenza che ha dovuto subire per essersi opposta alla sottomissione del Tg1 alle esigenze propagandistiche, dell’allora Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, venendo meno ai doveri di obiettività, completezza e imparzialità dell’informazione.
Una volta appresa la notizia, Minzolini si è detto allibito dalla decisione e di sentirsi un perseguitato. Minzolini, assolto lo scorso febbraio dall’accusa di peculato per il presunto utilizzo improprio delle carte di credito aziendali, ha sottolineato come durante la sua direzione abbia cercato di favorire il turn over e il ricambio generazionale, assumendo 18 precari che erano stati assunti dai precedenti direttori e che la decisione di rimuovere la Ferrario dalla conduzione del Tg1 è stata presa solo in virtù del fatto che fosse sullo schermo da 28 anni. «La realtà è che in questo Paese -ha dichiarato l’ex direttore del Tg1- diventa penalmente rilevante se uno punta al rinnovamento e decide di fare largo ai giovani».
La Ferrario, difesa dall’avvocato Domenico D’Amati e costituitasi parte civile, spera che questa decisione possa essere d’aiuto a tutti i colleghi della Rai «Quanto è accaduto al Tg1 non deve ripetersi -afferma la Ferrario- un tg del servizio pubblico ha il dovere di informare rispettando il pluralismo e tutte le notizie devono essere date in maniera completa».
Negli ultimi anni in Italia abbiamo assistito a un impoverimento qualitativo dell’informazione che si è sempre più piegata a logiche politiche e commerciali. Il Tg1, ha perso da tempo la rotta dell’informazione avvicinandosi sempre più pericolosamente all’infotainment e, se le accuse mosse dalla Ferraio si dovessero rivelare veritiere, sarebbe la conferma della necessità che in molti sentiamo, quella di un informazione libera.