Anche Palermo aderisce a “Mayors for Peace”
Tra le firme degli oltre 5mila sindaci, si aggiunge quella di Orlando. L’obiettivo è un mondo libero dalle armi nucleari entro il 2020.
Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha aderito al network internazionale di “Mayors for Peace” (Sindaci per la Pace), promosso dai primi cittadini di Hiroshima e Nagasaki, le due uniche città ad aver subito nella storia un bombardamento nucleare.
«L’adesione a questa importante organizzazione che promuove il disarmo e la cultura della pace – ha affermato Orlando – è la naturale conseguenza delle scelte politiche fatte dall’amministrazione e dal consiglio comunale, come anche dalla vocazione di Palermo ad essere città del dialogo, del confronto e della contaminazione culturale».
“Mayors for Peace” venne fondata nel 1982 dall’allora sindaco di Hiroshima, Takeshi Araki, come organizzazione internazionale di città dedicata a promuovere la pace. La proposta offriva alle stesse di superare i confini nazionali e lavorare tutte insieme per sostenere questo progetto, che parte dalla riflessione del ruolo di sindaco, quale “uomo ponte” tra i poteri delle istituzioni pubbliche e i bisogni del cittadino.
Presidente dell’organizzazione è, oggi, Kazumi Matsui, l’attuale sindaco della città giapponese, che il 6 agosto del 1945 fu distrutta dalla bomba atomica lanciata dagli Stati Uniti d’America, e alla quale, appena tre giorni dopo, seguì quella che rase letteralmente al suolo Nagasaki. Ed è proprio l’esperienza della distruttiva potenza delle armi nucleari, che ha fornito la grande forza per opporvisi e dare vita a “Mayors for Peace”. Seguendo il loro esempio, numerose altre città hanno aderito negli anni all’associazione di governi locali in più rapida crescita nel mondo, ma anche di gran lunga la più grande associazione internazionale di governi locali ad affiliazione diretta.
Attualmente “Sindaci per la Pace” ha superato il numero di 5.000 membri e la loro costante crescita dimostra come le città nel mondo stiano sempre più diventando una forza di pace, non più soltanto sulla questione dell’abolizione totale delle armi nucleari, che resta comunque il primario obiettivo dell’organizzazione.
Al momento l’associazione non governativa, che raccoglie persone di Paesi, ideologie, religioni e culture diverse, è attivamente impegnata nella Campagna Internazionale “Vision 2020”, che intende premere sulle potenze nucleari al fine di avviare al più presto dei negoziati per l’effettiva abolizione delle armi nucleari entro il 2020. Per questo motivo, i sindaci delle più importanti città e capitali del mondo lavorano insieme al raggiungimento del medesimo comune obiettivo: un mondo senza armi nucleari. Obiettivo concretamente perseguito attraverso azioni per la promozione di una cultura di pace il più possibile duratura, mediante un’opera di denuncia e di intervento in caso di carestie, povertà, accoglienza di rifugiati, abusi dei diritti umani, crimini ecologici e in ogni altro caso che metta in crisi la pacifica coesistenza tra i popoli. Tra i compiti di “Sindaci per la Pace” vi è, quindi, il lavoro, in sede internazionale, atto a costruire una precisa consapevolezza riguardo il pericolo degli armamenti nucleari in vista di un disarmo generalizzato.
Il principale strumento di campagna è il “Protocollo di Hiroshima – Nagasaki”, complementare al Trattato di Non Proliferazione delle Armi Nucleari, sottoscritto da USA, Regno Unito e Unione Sovietica nel 1968 ed entrato in vigore due anni dopo. Durante i prossimi mesi e anni, ai “Mayors for Peace” toccherà affrontare la sfida di trasmettere ai loro cittadini e leader nazionali l’estrema urgenza dell’eliminazione della minaccia nucleare.
Migliaia di testate nucleari sono pronte all’uso, letteralmente in pochi minuti. Non importa quanto professionalmente siano comandate queste forze, ma esporre l’umanità a un tale profondo pericolo è intrinsecamente irresponsabile.