Almaviva: accordo e salvi 3000 posti di lavoro.
Abbiamo seguito prima della partenza e durante la notte i delegati della cgil dai quali ora raccogliamo le impressioni.
Ieri mattina eravamo al direttivo della slc-cgil per sentire le posizioni dei delegati in partenza per la trattativa Almaviva. Trapelavano timori per le posizioni che avrebbero potuto assumere le altre sigle sindacali ma forti del risultato del referendum dei lavoratori i delegati partivano combattivi.
Oggi li raggiungiamo al loro arrivi per raccogliere le loro dichiarazioni che tra poche ore diventeranno il comunicato ufficiale della Slc-Palermo.
“Dopo una lunghissima discussione e un braccio di ferro durato mesi, e dopo la clamorosa bocciatura dell’accordo da parte dei lavoratori, abbiamo ottenuto dei cambiamenti oggettivi che mettono al riparo i lavoratori dai licenziamenti, con la revoca delle procedure, e una strada individuata di 18 mesi di sviluppo e occupazione sul territorio.
E’ importante in Sicilia non avere sacrificato posti di lavoro e non avere perso un’azienda di un settore che sarà sempre più fondamentale nello sviluppo dei servizi alla luce della digitalizzazione del Paese”. Così il segretario della Slc Cgil Palermo Maurizio Rosso e la componente di segreteria Slc Cgil Palermo Rosalba Vella commentano positivamente l’accordo raggiunto per Almaviva.
“Il contratto di solidarietà dei lavoratori dei tre siti di Palermo, Roma e Napoli procederà verso la riduzione, con uno scaglionamento di 3 mesi in 3 mesi, per passare entro 18 mesi dal 45 per cento al 20 per cento di solidarietà. L’azienda non smantella più il sito di via
Marcellini, non ce più la solidarietà di tipo orizzontale e soprattutto c’è l’anticipazione della quota Inps. Tutto questo significa, aggiungono Maurizio Rosso e Rosalba Vella, che abbiamo 18 mesi davanti e si possono raggiungere quei risultati che noi della Slc
Cgil auspichiamo da tempo. Finalmente parte un dialogo serio, si è capito che questo settore dei servizi è basilare e ci sarà un tavolo dedicato che resterà permanente, con incontri mensili e la possibilità di un fondo dedicato alla ricerca, allo sviluppo e al capitale umano”.
Prosegue maurizio Rosso, “l’Slc Cgil chiederà adesso di passare alla costruzione di una politica industriale del settore che crei occupazione e radicamento sul territorio. “Finalmente agli incontri sono stati presenti le Regioni e i Comuni di Palermo, Roma e Napoli questo è un elemento di novità straordinaria. I prossimi mesi devono servire a delineare percorsi chiari. Noi auspichiamo che per Palermo ci sia la possibilità concreta che possa arrivare un pezzo di information technology e tutto ciò può essere realizzabile soprattutto col contributo della Regione alla quale chiediamo un ruolo attivo”.
Allo stesso direttivo al quale avevamo assistito il responsabile organizzativo della camera del lavoro Caloggero Guzzetta aveva manifestato grande disappunto per il fatto che tutte le ristrutturazioni e le chiusure aziendali riguardassero sempre Palermo e laSicilia vedi vicende Fiat, Cantieri Navali ed Almaviva.
“Non c’è stato un altro caso Fiat, la lezione è stata raccolta” dichiara il segretario generale della Cgil Palermo Enzo Campo “Questo accordo è importante perché dimostra la volontà dei lavoratori a non accettare un lavoro qualunque e a qualsiasi condizione, a prescindere
dai contenuti economici, dai diritti e dalla prospettiva futura. Si è tenuto conto delle richieste dei lavoratori. L’accordo apre adesso un percorso entro il quale ognuno dovrà fare la sua parte: il governo nazionale portando avanti la legislazione in materia, il governo regionale con delle prospettive di crescita concrete. E l’amministrazione comunale facendo diventare atti concreti gli impegni presi, per far sì che lo sviluppo del settore dia certezze di diritti e certezze salariali ai lavoratori. La lezione della Fiat è sempre presente, si è perso un pezzo di industria in Sicilia che non è più tornata. Auspichiamo adesso un aumento di consapevolezza nei confronti di un settore che può essere per la Regione occasione di sviluppo e non di fuga”.
In una nota congiunta Michele Pagliaro, segretario generale della Cgil Sicilia e Davide Foti coordinatore regionale Slc Cgil Sicilia dicono: “L’accordo su Almaviva è importante perché da un lato scongiura i licenziamenti, garantendo la tenuta occupazionale nelle sedi di Palermo e Catania, dall’ altro obbliga il Governo nazionale a dare risposte tangibili e chiare, nei tavoli di settore, in materia di regolamentazione di questo comparto e sull’applicazione delle leggi che contrastano la pratica della delocalizzazione delle attività”.
Pagliaro e Foti richiamano gli impegni assunti dalla Regione sull’attivazione di politiche attive del lavoro per la formazione e la riqualificazione del personale. “Il nostro auspicio- affermano- è che la Regione risponda ora in maniera seria e fattiva. Da parte nostra sottolineano Pagliaro e Foti- l’impegno prosegue con l’obiettivo di dare al lavoro la giusta dignità attraverso retribuzioni dignitose, eliminando quelle condizioni che hanno fatto di Almaviva uno degli esempi delle svalorizzazione del lavoro in atto nel Paese”.
Dice Massimo Cestaro segretario nazionale della Slc Cgil:
“Il periodo di 18 mesi è suddiviso nei primi 6 mesi di Contratto di Solidarietà per i siti di Roma, Napoli e Palermo, con percentuali massime che ricalcano quelle dell’accordo attualmente in essere.” spiega Massimo Cestaro, Segretario Generale di SLC CGIL. “I successivi 12 mesi invece saranno coperti da Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria, anch’essa insistente sugli stessi siti ma con una percentuale che calerà trimestralmente.”
“Si tratta quindi di una soluzione positiva sia perché fa ritirare all’azienda i 3000 licenziamenti dichiarati e ormai imminenti” prosegue il sindacalista “sia perché definisce un percorso con il quale si restringe il perimetro degli esuberi su cui è tarato l’ammortizzatore sociale nel corso della stessa CIGS.”.
“Un ringraziamento particolare va rivolto alle lavoratrici e ai lavoratori e le RSU di Almaviva, senza la mobilitazione e la determinazione dei quali questa vertenza non avrebbe avuto lo stesso risalto e, probabilmente, lo stesso risultato.”
Per concludere, ed in attesa di conoscere anche le dichiarazioni di Cisl e Uil tra i lavoratori non abbiamo raccolto soddisfazione unanime per questo accordo, non tutti sono ottimisti, qualcuno teme solo l’allungamento dei tempi del proprio licenziamento, ma si sa un accordo è sempre un incontro tra le parti mai la vittoria incondizionata dell’uno o dell’altro. Sarà la prossima assemblea dei lavoratori a chiarire ogni dubbio.