Alitalia-Etihad, accordo a rischio
Lettera del vettore arabo con cui si pongono seri paletti alla conclusione dell’accordo
Ore decisive per la trattativa tra Alitalia e Etihad. Secondo le indiscrezioni, parzialmente confermate dal ministro delle Infrastrutture Lupi, il vettore di Abu Dhabi avrebbe spedito nei giorni scorsi una lettera in cui si ponevano una serie di problemi che si frappongono alla conclusione dell’affare e lo metterebbero a rischio.
Le preoccupazioni della compagnia araba, la cui offerta per il 40% di Alitalia sarebbe di circa 500 milioni di euro, riguardano i nodi politici, legali, economici e infrastrutturali. Precisamente le questioni poste da Etihad riguardano le garanzie circa i possibili esuberi, forse 3000, i collegamenti dell’HUB di Fiumicino con l’alta velocità, il ruolo dello scalo di Linate, le limitazioni ai benefici concessi alle low cost e, infine, le vicende legali ed economiche ereditate dal passato: i rapporti con Airone e i debiti con le banche.
Alcuni osservatori, davanti a queste, se fossero vere, questioni poste dagli arabi ha dato per saltato l’accordo. Nella giornata di oggi, invece, è stato Lupi a dichiarare che la trattativa va avanti e che in queste ore è già partita la risposta dei soci italiani alla compagnia mediorientale. Ovviamente il ministro non è potuto entrare nei dettagli perché il Governo, dato che Alitalia è una compagnia privata, non può intromettersi in una trattativa tra aziende private, può, al massimo, mediare data l’importanza strategica per il sistema Paese dell’ex compagnia di bandiera.
Non sono mancate letture dietrologiche nell’intoppo all’accordo. Per il sindacato Avia le parti contrattuali sarebbero già d’accordo su molti punti e le frizioni sono studiate a tavolino per mostrare come inevitabili i tagli al personale. Anche lo stesso Lupi si è lasciato andare a considerazioni complottistiche riguardo all’uscita sulla stampa di indiscrezioni che danno l’accordo per saltato: «Forse l’accordo tra Alitalia ed Etihad dà fastidio a molti».