Al via le consultazioni tra novità e totoministri
Partono in mattinata le consultazioni del Capo dello Stato. Iniziano le piccole formazioni mentre i grandi partiti saranno ricevuti nel pomeriggio. Forse già stasera l’incarico a Renzi
Partono oggi le consultazioni del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per formare il nuovo governo a guida Renzi.
Dato che tutto (o quasi) si è deciso nella direzione del PD di giovedì 13, i colloqui al Quirinale saranno molto rapidi e quasi pro forma. Già stasera o al più tardi domani mattina il presidente potrebbe conferire l’incarico al segretario del PD, Matteo Renzi.
La crisi di governo di questi giorni si è contraddistinta per le “prime volte”. È una novità che a sfiduciare il proprio presidente del Consiglio sia, compattamente, il suo partito, prima volta che una crisi di governo extraparlamentare si consuma nella direzione di un partito in diretta tv e, infine, è la prima volta che ben due formazioni, per giunta di una certa rilevanza, rifiutano la convocazione al Quirinale per le consultazioni. Si tratta di M5S e Lega.
Il movimento di Grillo ha deciso di non accettare l’invito del Capo dello Stato perché le consultazioni sarebbero «una farsa, essendo già tutto deciso dal PD e da Napolitano». I grillini faranno una sorta di contro-consultazioni con una manifestazione in piazza Montecitorio nella giornata di oggi. Motivazioni simili per i leghisti che avevano chiesto a Napolitano di convocare anche esponenti dell’imprenditoria e degli enti locali. Al rifiuto del presidente i leghisti, già polemici per le modalità della crisi, hanno deciso di disertare l’incontro del Quirinale.
Se tutto andrà come previsto il giuramento e il voto di fiducia del nuovo governo potrebbe aversi entro la metà della prossima settimana.
Intanto impazza il totoministri. Sono molti i nomi che circolano ma le uniche cose certe sembrano essere il numero ridotto di ministri che dovrebbero attestarsi intorno ai 10-12 e il ruolo ridimensionato di NCD che dovrebbe passare da 5 a 2 dicasteri, con la conferma della Lorenzin alla Salute e di Lupi alle Infrastrutture. Tra i papabili ci sono gli imprenditori Oscar Farinetti e Andrea Guerra, in predicato di andare all’Agricoltura il primo e allo Sviluppo Economico il secondo, la deputata Maria Elena Boschi che dovrebbe diventare ministro per le Riforme e Graziano Del Rio, già ministro per gli Affari Regionali, che potrebbe essere il nuovo sottosegretario alla Presidenza oppure ministro dell’Interno. Infine, in continuità con gli ultimi governi, potrebbe essere un tecnico a ricoprire il ruolo di ministro dell’Economia, il nome più quotato è quello di Lucrezia Reichlin, economista di fama mondiale (costruita interamente all’estero) e con un passato, come direttore del Centro Studi, nella BCE.