Afghanistan: inconsapevole baby kamikaze
Una bambina tra gli otto e i dieci anni è stata fermata dalla polizia afghana prima che potesse farsi esplodere al confine con il Pakistan
Il governo di Kabul ha diffuso poche ore fa la storia di Spozmay, bambina afghana trovata al checkpoint di confine con il Pakistan pronta a far esplodere il suo giubbotto pieno di esplosivo. Stando a quanto scoperto dalla polizia, che ha fermato in tempo il gesto della bambina che aveva attirato l’attenzione degli agenti per l’abbigliamento sospetto, Spozmay non aveva alcuna cognizione di ciò che stava per fare; è stato il fratello, comandante talebano, a darle precise indicazioni, ossia indossare quel giubbotto e premere un pulsante una volta arrivata sul luogo indicatole.
Adesso Spozmay è sotto la custodia delle autorità, in stato di shock per aver compreso di aver rischiato di diventare l’ennesima baby kamikaze della guerriglia talebana. In Afghanistan, infatti, adescare bambini con il preciso scopo di trasformarli in bombe umane è una triste abitudine: nel 2012 sono stati contati almeno ventuno bambini, tra otto e dodici anni, che hanno perso la vita a seguito del loro addestramento da kamikaze. Le autorità afghane tentano di limitare il fenomeno arrestando bambini sospetti, tuttavia la pratica è ancora frequente, i piccoli infatti rimangono ancora i più influenzabili e, soprattutto, il mezzo più insospettabile per gli scopi talebani.