Pubblicato: sab, 15 Mar , 2014

Affitti in nero, la norma è incostituzionale

La Consulta ha bocciato la norma che prevedeva forti sconti per gli inquilini che denunciavano gli affitti in nero

 

affitto1Si abbatte la mannaia della Corte Costituzionale sulla norma che prevedeva sconti per chi denunciava gli affitti in nero.

La legge in questione prevedeva che l’inquilino, in caso di affitto in nero, poteva autonomamente procedere alla registrazione del contratto presso l’Agenzia della Entrate ottenendo un canone irrisorio per una durata di 8 anni. La norma era considerata una delle armi più efficaci contro l’evasione perché dava un forte potere contrattuale agli inquilini nei confronti del padrone di casa evasore. Nel corso dei tre anni in cui la legge è stata in vigore, introdotta con l’articolo 3 del decreto sul federalismo fiscale municipale del 2011, sono stati diversi i tribunali a sollevare la questione di legittimità costituzionale. Soprattutto nel caso di tardiva e non mancata registrazione del contratto, in quel caso, sostenevano, non ci sarebbe stato neanche un interesse pubblico dato che non c’era alcuna evasione fiscale. Particolarmente spropositata appariva, infine, la sanzione che si sarebbe abbattuta sul proprietario colpevole di aver registrato il contratto anche con qualche giorno di ritardo,

Con la sentenza 04/2014 la Consulta ha dato ragione ha chi aveva avanzato dubbi. La legge è incostituzionale perché viola la libertà contrattuale, impone ingiuste limitazioni al diritto di proprietà e soprattutto prevede pene irragionevoli senza distinguere, soprattutto, tra una mancata registrazione, una con un canone minore di quello effettivamente praticato e una tardiva.

Opposte le reazioni delle parti in causa. Per l’Unione Inquilini «i parassiti che affittano a nero ora sono tutelati» denunciando una possibile evasione di oltre 6 miliardi di euro. Opposte le considerazioni di Confedilizia che, con il suo presidente Corrado Sforza Fogliani, dichiara che la sentenza «tutela anche il principio della proporzionalità delle sanzioni al fatto sanzionato».

Spetterà ora la legislatore, se lo vorrà e ne sarà capace, trovare un nuovo ed efficace mezzo per contrastare il fenomeno degli affitti in nero senza violare i principi costituzionali.

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