Pubblicato: Dom, 13 Ago , 2023

Addio a Michela Murgia: una vita di scrittura e attivismo femminista.

Pochi mesi prima aveva confessato di essere affetta da un cancro al quarto stadio utilizzando il tempo che gli rimaneva per continuare il suo impegno per ogni libertà.

Il 10 agosto 2023 si è spenta Michela Murgia, scrittrice, attivista per i diritti delle donne e figura di spicco del femminismo italiano. La sua scomparsa ha lasciato un vuoto profondo nel panorama culturale e sociale del Paese. In alcuni dei suoi atteggiamenti riaffiorano le mie origini sarde fatte di caparbietà e fermezza. Infatti, pochi mesi prima, in un’intervista coraggiosa, aveva confessato di essere affetta da un cancro al quarto stadio, affrontando la malattia con la stessa determinazione e schiettezza che l’avevano caratterizzata per tutta la vita.

Michela Murgia, nata nel 1972 a Cabras, in Sardegna, è stata una delle voci più influenti della letteratura contemporanea e dell’attivismo femminista in Italia. Sin dagli esordi della sua carriera, con opere come “Il mondo deve sapere”, un romanzo-denuncia sulle condizioni dei lavoratori nei call center, si è distinta per la sua capacità di affrontare temi complessi con uno stile brillante, diretto e ironico.

Tra i suoi lavori più noti c’è il romanzo “Accabadora”, vincitore del Premio Campiello 2010, che ha confermato la sua posizione di rilievo nel mondo letterario. Attraverso una prosa profonda e toccante, Murgia esplorava i legami tra vita e morte, toccando questioni etiche e morali. Nei suoi libri emergeva la Sardegna, terra che ha sempre amato e dalla quale ha tratto ispirazione per le sue storie.

Murgia non si limitava alla scrittura, ma era una figura pubblica che non ha mai avuto paura di prendere posizioni nette e controcorrente su questioni legate ai diritti delle donne, alla politica, alla giustizia sociale e ai diritti LGBTQ+. Il suo attivismo femminista si estendeva ben oltre i confini del suo lavoro letterario: era una critica instancabile del patriarcato e delle disuguaglianze strutturali della società italiana.

Nel maggio 2023, Michela Murgia ha condiviso pubblicamente la sua diagnosi di cancro al quarto stadio, con metastasi già diffuse. Lo ha fatto con una lucidità disarmante e una forza che ha commosso i suoi lettori e follower. In un’intervista al Corriere della Sera, ha parlato della sua consapevolezza della malattia e della sua scelta di vivere gli ultimi mesi circondata dalle persone care, nella sua “famiglia queer,” un nucleo affettivo basato non sui legami di sangue, ma sull’amore reciproco e la condivisione.

Murgia ha usato questo momento drammatico della sua vita per parlare di cure palliative, autodeterminazione e diritto a una morte dignitosa, temi di cui si era già occupata in precedenza, ma che in quel momento acquisivano una risonanza personale. Anche di fronte alla malattia, Murgia ha continuato a essere una voce forte e consapevole, mettendo al centro del dibattito pubblico questioni legate alla qualità della vita e alla morte, sfidando i tabù sociali.

La morte di Michela Murgia non è solo una perdita per il mondo letterario, ma rappresenta un duro colpo per tutti coloro che lottano per i diritti civili e l’uguaglianza. Le sue parole hanno ispirato generazioni di lettori e attivisti, e la sua capacità di coniugare l’impegno sociale con la narrativa rimarrà un modello per molti.

Oltre alla scrittura, Murgia ha contribuito al dibattito pubblico attraverso la sua partecipazione a talk show, interviste e saggi, dove ha sempre messo al centro questioni urgenti e spesso trascurate, come la disparità di genere, la violenza domestica, e il ruolo delle donne nella società. Le sue prese di posizione, talvolta controverse, erano motivate da una convinzione profonda: la necessità di cambiare strutture oppressive e patriarcali che limitano la libertà individuale e collettiva.

La sua eredità va oltre la letteratura, lasciando una traccia indelebile nelle lotte per i diritti delle donne e delle persone emarginate. Con la sua scrittura e il suo attivismo, Murgia ha aperto spazi di riflessione e di azione che continueranno a ispirare chiunque creda in una società più giusta ed equa.

La notizia della sua scomparsa ha suscitato una profonda commozione in tutta Italia. Molti colleghi, scrittori, attivisti e figure pubbliche hanno espresso il loro dolore e il loro omaggio a una donna che non ha mai avuto paura di lottare per ciò in cui credeva. Michela Murgia, con la sua voce potente e inconfondibile, continuerà a vivere attraverso le sue opere, che rimarranno un faro di speranza per chi cerca di costruire un mondo migliore.

In un’epoca di crisi e cambiamenti, Murgia ha rappresentato una figura di resistenza, una donna che ha combattuto fino alla fine, non solo contro la malattia, ma contro le ingiustizie e le disuguaglianze di cui si faceva portavoce. Il suo coraggio, la sua intelligenza e la sua passione resteranno un esempio per tutti coloro che credono nel potere della parola e nell’importanza della giustizia sociale.

Michela Murgia non è più tra noi, ma il suo spirito combatterà ancora attraverso le pagine che ha scritto e le cause che ha difeso.

Di

- Danilo Sulis, oggi presidente di rete 100 passi, è l'amico di Peppino Impastato che ha fatto proseguire il cammino di Radio Aut con la nuova Radio 100 passi. Pioniere dell'informazione libera ed indipendente è stato anche docente in corsi di "Formazione professionale continua per giornalisti" presso il "centro di documentazione giornalistica" di Roma.

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