A Milano il 2° Festival dei beni confiscati alla mafia
Sarà dedicato a Lea Garofalo, la collaboratrice di giustizia rapita e uccisa a Milano nel 2009, l’edizione 2013 del Festival. L’evento anche a Marsala, in ricordo di Vito Pipitone
Si terrà dall’8 al 10 novembre il 2° Festival dei beni confiscati alle mafie, organizzato dal Comune di Milano – Politiche Sociali e Cultura della Salute, in collaborazione con ANBSC, Libera – associazioni, nomi, numeri contro le mafie e Fondazione Cariplo e dedicato quest’anno a Lea Garofalo, la testimone di giustizia uccisa dalla ‘Ndrangheta a Milano nel 2009. Sono oltre 50 gli appuntamenti in programma, compresa l’apertura al pubblico e alle scuole di appartamenti, negozi e spazi, un tempo utilizzati da boss e affiliati della criminalità organizzata per i propri affari e oggi assegnati ad enti e associazioni per finalità sociali.
Questa seconda edizione riserverà una particolare attenzione ai giovani, con il coinvolgimento delle scuole nelle visite guidate all’interno degli immobili, ma soprattutto con l’apertura del Festival che si terrà presso la cascina confiscata di Chiaravalle alla presenza di alcune classi superiori milanesi. All’inaugurazione della kermesse saranno presenti il sindaco Giuliano Pisapia; la sottosegretario ai Beni Culturali Ilaria Borletti Buitoni; l’assessore alle Politiche Sociali e Cultura della Salute Pierfrancesco Majorino; il presidente onorario di Libera prof. Nando Dalla Chiesa; il presidente della Commissione Antimafia del Comune di Milano David Gentili e la direttrice artistica Barbara Sorrentini.
Sono previste anche performance teatrali, presentazione di libri, proiezione di film e attività per bambini. A fare da location, sempre alcuni dei beni confiscati presenti nel capoluogo lombardo, al fine di diffondere tra i cittadini la cultura della legalità. Sono quasi mille i beni sequestrati in Lombardia, secondo dati della Associazione nazionale beni sequestrati e confiscati. Soltanto nella città di Milano sono 450 le case e aziende tornate alla collettività. In quei luoghi confiscati «oggi svolgiamo attività sociali, assistiamo persone in difficoltà, offriamo sostegno a chi ha bisogno – dichiara l’assessore Majorino – Il Festival sarà l’occasione per ricordare che la nostra città è stata territorio di attività illegali, ma che oggi più che mai intendiamo contrastare il rischio di nuove infiltrazioni mafiose, opponendo un’autentica cultura della legalità».
Quest’anno insieme a Milano, in un gemellaggio tra Nord e Sud per la legalità, anche la cittadina di Marsala, in provincia di Trapani, organizzerà il Festival dei beni confiscati. La manifestazione, dedicata a Vito Pipitone, ucciso dalla mafia perché si batteva per i diritti dei contadini, si svolgerà all’interno del complesso Monumentale San Pietro. Per l’intero week end sono previsti convegni, laboratori, incontri e spettacoli aperti al pubblico con l’obiettivo di far conoscere l’impegno delle associazioni che operano in quest’ambito e le loro iniziative. «Nord e Sud uniti contro la mafia, cercando di spezzare antichi ed errati schemi mentali. Questa in sintesi la mission del Festival», spiega l’assessore al Territorio e Ambiente del Comune di Marsala, Benny Musillami. L’evento prevede inoltre un’importante discussione sull’utilizzo sul territorio delle somme di denaro e dei beni mobili sequestrati, al fine di assicurare maggiore sostegno alle Forze dell’Ordine nel contrasto alla criminalità organizzata.
A Marsala si inizierà, però, un giorno prima. Appuntamento, infatti, il 7 novembre, presso la sede del complesso monumentale di San Pietro. Alla presenza del sindaco Giulia Adamo, di Umberto Di Maggio e Salvatore Inguì rispettivamente coordinatori regionali e provinciali di Libera, e dei rappresentanti di altre associazioni, verrà inaugurata la prima giornata del festival che prevede inoltre l’allestimento di una mostra fotografica sui beni confiscati.