71 anni fa l’inizio della fine del fascismo

Con gli scioperi del marzo 1943 centinaia di migliaia di operai protestano bloccando le industrie del nord. É il primo colpo al fascismo

Il 5 marzo 1943 è il giorno in cui iniziano i cosiddetti “scioperi del marzo’43” che di fatto segnano l’inizio della fine del fascismo.

Il 5 marzo alle 10, al suono della sirena sarebbe dovuto partire, presso l’Officina 19 della FIAT di Mirafiori, il primo sciopero dall’avvento della dittatura di Mussolini. La sirena non fu fatta suonare dalla dirigenza che, avvertita delle intenzioni degli operai, speravano di sabotare, come accaduto quattro giorni prima, la protesta sul nascere silenziando quella che doveva essere l’avviso per il via alla manifestazione.

Nonostante lo stratagemma della FIAT gli operai diedero vita allo sciopero, un atto rivoluzionario non solo perché compiuto sotto una dittatura ma perché fatto durante la guerra. L’accusa di tradimento e la deportazione in un lager nazista erano dietro l’angolo. Il motivo ufficiale della protesta era di natura economica, il riconoscimento delle 192 ore salario come indennità per tutti i lavoratori e non solo per quelli sfollati. In realtà lo sciopero è la cartina tornasole di un progressivo scollamento tra il regime e gli italiani, specie la classe operaia, che porterà, complice la rapida avanzata degli alleati in Sicilia, alla dissoluzione del regime nel giro di qualche mese. Quello che doveva, nelle speranze degli esponenti fascisti, rimanere un episodio confinato all’officina 19 della FIAT e ad altrefabbriche del capoluogo piemontese, come le Officine Rosetti, si espanse nel giro di pochi giorno alle maggiori industrie di tutto il nord Italia. Dalla Lombardia al Piemonte passando per il Veneto e l’Emilia-Romagna tra il 5 e il 17 marzo del 1943 saranno centinaia di migliaia gli operai che si asterranno dal lavoro segnando, nonostante la repressione che seguì, l’inizio della resistenza al fascismo.