31 anni di Internet
A Capodanno del 1983 nasceva ufficialmente Internet. Era diverso da come lo conosciamo oggi ma tutto iniziò allora.
L’1 gennaio 1983 nasceva Internet. Per arrivare alla rivoluzione che ha cambiato il mondo e la società bisognerà aspettare ancora almeno un decennio, per quello saranno necessari la diffusione dei computer e l’espansione della rete ma 31 anni fa si compiva il primo passo.
Nel 1983 i computer collegati nella rete di Arpanet passarono ufficialmente all’Internet Protocol (IP) sancendo di fatto la nascita di Internet. Sarà solo nel 1991, con la creazione del protocollo HTTP, ovvero del World Wide Web, che la rete assumerà la fisionomia che siamo abituati a conoscere. Arpanet era un progetto messo a punto nel 1969, dal Dipartimento di Difesa americano, che vedeva la connessione tra loro di un network di computer perlopiù militari e universitari. Scopo del sistema era assicurare la velocità e la sicurezza delle comunicazioni, soprattutto militari, in ogni evenienza, specie in caso di attacco nucleare sovietico.
Nell’83, il passaggio all’IP, significò anche la divisione tra la parte militare del progetto, che prese il nome di Milnet, e quella civile, Internet. Se Milnet durò pochi anni, al contrario Internet si espanse velocemente. Nel giro di poco tempo la rete, pur rimanendo in ambito accademico, varcò i confini degli Stati Uniti (in Italia il primo ateneo online sarà quello di Pisa nel 1986). Meno di 10 anni dopo, nel 1993, il CERN di Ginevra svelerà al pubblico il protocollo HTTP rendendo possibile a chiunque, al tempo non moltissimi, avesse un pc e una connessione di accedere alla Rete.
L’invenzione di Internet è senza dubbio l’innovazione che più di tutte, forse dai tempi dell’elettricità o addirittura della stampa, ha cambiato il mondo. Non solo l’economia e l’informazione ma anche la cultura e soprattutto le interazioni sociali sono state fortemente influenzate e stravolte dal Web. Chissà se i tecnici che nel 1983 misero il primo mattone nella creazione di Internet erano consci della portata rivoluzionaria della loro opera.