18 arresti per camorra, coinvolti anche due poliziotti
Operazione dello SCO tra Campania e Toscana contro la camorra, 18 arrestati per aver, tra le altre cose, imposto il pizzo a diversi imprenditori toscani. Indagati anche due poliziotti infedeli
Vasta operazione contro la camorra, tra Toscana e Campania, coordinata dallo SCO a seguito delle indagini condotte dalla DDA di Napoli. Gli ordini di arresto, firmati dal gip del capoluogo campano, sono per diciotto persone tra cui due poliziotti.
Tredici di questi sono finiti in carcere mentre per gli altri sono stati disposti gli arresti domiciliari. Le accuse sono varie e gravissime: traffico e spaccio di stupefacenti, estorsione, associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, detenzione di armi e, per i due poliziotti coinvolti, favoreggiamento e rivelazione di segreto.
Le indagini hanno ricostruito che la camorra, prima la famiglia Schiavone e dopo i Russo, imponevano il racket a numerosi imprenditori residenti nel viareggino, le somme estorte andavano da un minimo di 3mila euro fino a 40mila euro. In quest’attività un ruolo decisivo l’avrebbe avuto Stefano Di Ronza, imprenditore che teneva i contatti con i clan e per questi raccoglieva tangenti ed imponeva il pizzo. Tra le attività delle cosche in Toscana anche il traffico di stupefacenti e l’assalto ad un portavalori a Pontedera.
Particolarmente grave il coinvolgimento di due poliziotti, Cosimo Campagna, in servizio alla Camera dei Deputati, e Franco Caputo, in servizio presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. I due, secondo l’accusa, avrebbero utilizzato la loro posizione per accedere a documenti coperti da segreto istruttorio, o, tramite la consultazione di database della Polizia, ad informazioni sensibili per poi passarli ai clan.