Vinta la battaglia per Casa Felicia: resterà alla collettività.
la Corte Suprema di Cassazione all’udienza del 6 Ottobre 2023 “dichiara inammissibile il ricorso di Leonardo Badalamenti, figlio di Don Tano.
Un importante capitolo si chiude nella lunga battaglia legale per la destinazione di Casa Felicia, un bene simbolo della lotta alla mafia e dell’impegno civile. Il 6 ottobre 2023, la Corte Suprema di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato da Leonardo Badalamenti, figlio di Don Tano, boss di Cosa Nostra e mandante dell’omicidio di Peppino Impastato. Badalamenti aveva richiesto che l’immobile tornasse nelle mani degli eredi del padre, ma il pronunciamento della Cassazione ha definitivamente respinto la sua richiesta.
La sentenza, che condanna il ricorrente anche al pagamento delle spese processuali per un totale di 3.000 euro a favore della Cassa delle Ammende, rappresenta una vittoria per la collettività e per il Comune di Cinisi. Sebbene le motivazioni della decisione siano ancora in attesa di pubblicazione, è ormai chiaro che la giustizia ha riconosciuto l’importanza del valore sociale e simbolico di Casa Felicia.
Casa Felicia, intitolata alla madre di Peppino Impastato, Felicia Bartolotta, è stata confiscata nel corso delle misure patrimoniali contro i beni mafiosi. Nel 2021, su iniziativa dell’allora sindaco di Cinisi, Giangiacomo Palazzolo, e con il supporto del presidente del GAL Pietro Puccio, l’immobile è stato affidato all’associazione Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato. Da quel momento, è stato trasformato in un centro culturale e di impegno civile, diventando un luogo di memoria e di educazione per la collettività.
Questa vittoria non è solo una questione legale, ma rappresenta anche una riaffermazione del ruolo fondamentale che i beni confiscati alle mafie possono avere per le comunità locali. Casa Felicia è ora un simbolo concreto di riscatto, memoria storica e di lotta contro la criminalità organizzata, un luogo in cui si continua a promuovere la cultura della legalità e della partecipazione civile. La decisione della Cassazione, dunque, non solo tutela un bene storico, ma rafforza anche l’impegno nella lotta contro le mafie.
Questo risultato, che arriva dopo anni di battaglie legali e di resistenze da parte della famiglia Badalamenti, è un segnale importante per tutti coloro che si battono per un futuro libero dall’influenza mafiosa. La comunità di Cinisi e l’associazione Casa Memoria continueranno a custodire questo spazio prezioso, mantenendo viva la memoria di Peppino Impastato e di sua madre Felicia, simboli di coraggio, giustizia e resistenza alla mafia.
Casa Felicia non tornerà nelle mani degli eredi del boss mafioso: resterà un bene comune, un luogo di incontro e cultura per le generazioni presenti e future, a testimonianza che la memoria e l’impegno civile sono strumenti potenti per contrastare la criminalità organizzata.