Ustica, tra innovazione e cultura
Ritratto della “perla nera”, per il sindaco Attilio Licciardi “sempre piena di fascino e pronta a offrire occasioni di crescita e collaborazione”.
di Roberta Caruana
A soli 70 km da Palermo si staglia una delle più belle isole del Mediterraneo, chiamata la “Perla Nera” per le sue rocce di origine vulcanica. Nonostante la costante turistica che ogni estate coinvolge l’isola, negli ultimi anni l’ambiente naturalistico e culturale di Ustica è mutato verso il peggio, rendendo necessario un intervento consistente e multilivello.
A parlarci del presente e del futuro dell’isola è il Sindaco Attilio Licciardi, tornato nuovamente in carica dopo dieci anni. Invertendo la recente tendenza all’anarchia e all’abbandono, la parola d’ordine della nuova amministrazione è valorizzazione, puntando su concrete attività di rivalutazione dell’isola, che partono dalle necessità impellenti. Da giugno, infatti, le priorità hanno riguardato l’illuminazione pubblica, la gestione e lo smaltimento dei rifiuti e la riabilitazione del porto, al fine di fornire all’isola un nuovo biglietto da visita, in vista della stagione estiva.
Parlando dei successi già ottenuti, il primo cittadino non può far a meno di sottolineare la fondamentale collaborazione della popolazione usticese: “Attraverso l’associazione “VisitUstica”, volontari isolani e anziani hanno contribuito a concretizzare i nostri progetti, facendoci così toccare con mano il riscontro sul territorio e confermando la legittimità del nostro disegno politico”.
Oltre alle problematiche di natura pratica, che coinvolgono principalmente la popolazione oltre che determinare l’affluenza turistica, la nuova amministrazione ha puntato su un consistente programma culturale, volto a differenziare l’esperienza estiva sull’isola: a eventi promossi direttamente dal Comune, come l’Arena sotto le stelle ed il ciclo di concerti “Ustica isola della musica”, si affiancano iniziative nate dall’iniziativa privata, che hanno trovato terreno fertile in un’isola così aperta a nuove forme di comunicazione e di divulgazione. È il caso di “Circe 2013 – L’isola in metamorfosi”, promossa dall’associazione culturale “Isole di Circe”, che ha dato modo a Ustica di diventare protagonista del primo step di un processo di rivalutazione delle isole minori attraverso la diffusione delle arti figurative. Il tutto voluto da questa realtà, che nell’isola ha trovato il punto di partenza ideale, collocandosi in tal modo in un percorso di piena crescita.
La crescita di Ustica non si ferma, però, alla stagione estiva: puntando prevalentemente alla vita quotidiana degli isolani, sono in programma ulteriori attività di medio e lungo periodo, seguendo sempre il doppio binario delle necessità primarie e della cultura e mantenendo saldo il principio del coinvolgimento della popolazione.
“Adesso è il turno dell’organizzazione dello smaltimento delle acque reflue – annuncia Licciardi – come anche della riapertura della Rocca della Falconiera e del villaggio preistorico, progetti resi possibili dal successo di questi primi mesi di attività”.
Il quadro che l’isola ha mostrato quest’estate, composto dalla disponibilità della popolazione, dall’intraprendenza dell’amministrazione e dalla fiducia che i giovani hanno nei confronti di Ustica, dunque, non possono che accendere un faro di speranza nei confronti di una concreta possibilità di cambiamento, lasciando così la speranza che questo angolo di paradiso possa essere da esempio per molte altre realtà siciliane e nazionali.