Un’Agenda di Diritti
Amnesty International, attraverso la campagna Ricordati che devi rispondere, propone un altro tipo di Agenda fondata sui diritti, per restituire umanità alla politica
di Rosalba Barbato
Nella poesia Figli dell’Epoca la poetessa premio nobel Wislawa Szymborska, sottolinea come la politica sia presente in ogni azione e caratteristica umana ( ciò di cui parli ha una risonanza/ ciò di cui taci ha una valenza/ in un modo o nell’altro politica (…) la tua pelle ha una sfumatura politica) ma afferma paradossalmente che non è necessario essere umani, basta essere qualcosa di manipolabile per essere oggetto politico. Perciò Amnesty International ha lanciato, in vista delle elezioni politiche 2013, la campagna “Ricordati che devi rispondere. L’Italia e i diritti umani”, attraverso la quale ha sottoposto ai leader delle coalizioni e a tutti i candidati, un’Agenda in 10 punti per i diritti umani in Italia, per restituire umanità alla politica. Una grande impresa. Sinora solo Bersani, (Pd) Ingroia, ( Rivoluzione Civile ) e Pannella, (Radicali) hanno ufficializzato la sottoscrizione all’agenda che propone: la garanzia dei diritti agli immigrati, ai rifugiati ponendo fine all’accordo con la Libia, la diffusione di una nuova cultura fondata sulla solidarietà fermando la segregazione etnica, gli sgomberi che colpiscono i rom, l’introduzione di leggi che riconoscano diritti alle persone Lgbti, la riconsegna della dignità a migliaia di carcerati stipati ( La media in Italia è pari a 146 detenuti su 100 posti letto) , fermare la violenza sulle donne attraverso prevenzioni, aiuti ai consultori e quant’altro, la protezione dei rifugiati e sopratutto la sospensione degli accordi con la Libia sul controllo dell’immigrazione, la lotta contro la pena di morte, il controllo sul commercio d’armi, l’introduzione del reato di tortura. Tra le altre adesioni di rilievo, si segnalano quelle di Maria Chiara Acciarini (Pd), Anna Paola Concia (Pd), Margherita Boniver (Pdl), Antonella Casu (Amnistia giustizia e libertà), Titti Di Salvo (Sel), Nicola Fratoianni (Sel), Rita Ghedini (Pd), Franco Marini (Pd) e Chiara Moroni (Futuro e libertà). E’ vero, come dice la poetessa polacca, siamo figli di un’epoca, a cui sottostiamo, che non accettiamo, scegliendo diversi modi di protesta, tra questi la non partecipazione, l’astensione. Una delle prime cose da fare però dovrebbe essere l’attivarsi in prima persona, facendo volontariato nelle carceri ad esempio, rendersi conto della situazione, farsi portatori di una notizia, contribuire a diffonderla attraverso il nostro sito, firmare personalmente l’agenda di Amnesty per se stessi, per i propri figli che si chiamano Federico (Aldrovandi) Stefano, (Cucchi), Rita (Atria). E’ necessario ora più che mai coltivare empatia e solidarietà.