Sequestrati beni riconducibili a Messina Denaro
Nel mirino della Dia il patrimonio di una delle sorelle del capomafia latitante.
Nuova ordinanza del Tribunale di Trapani, consente il sequestro di aziende e capitali sociali di alcune ditte, a Castelvetrano, riconducibili ad Anna Patrizia Messina Denaro sorella del boss mafioso latitante Matteo, e di suo marito, detenuto per mafia, Vincenzo Panicola, 43 anni. Il sequestro, eseguito dalla Dia di Palermo e di Trapani, conta tra i beni, del valore di alcune centinaia di migliaia di euro, una delle società di Panicola, imprenditore attivo nel settori della manutenzione di impianti di produzione, installazione, distribuzione e utilizzo dell’energia elettrica, e dell’edilizia. Si tratta della Vieffegi service srl, che cura le pulizie nel centro commerciale “Belicittà” di Castelvetrano, appartenente alla holding “Gruppo 6GDO SrL” di Giuseppe Grigoli, condannato in primo e secondo grado per concorso in associazione mafiosa e ritenuto prestanome di Messina Denaro. Sequestrate pure la So.ro.pa. costruzioni srl e una ditta individuale di olivicoltura intestata alla sorella del boss. Pochi mesi fa un altro sequestro di beni sempre riconducibili al boss latitante erano stati bloccati ad un altro familiare, il cognato Gaspare Como, si stringe sempre di più il cerchio attorno al capomafia, ultimo padrino della Cupola ancora in libertà