Scompare Salvatore Adelfio, pioniere dei diritti Lgtb
Lascia un vuoto in quanti lo conoscevano come un portatore sano di amore per la cultura, colui che a Palermo ha fondato la storica fumetteria “Altroquanto”
di Matilde Geraci
Dopo una lunga battaglia contro il cancro, si è spento nel pomeriggio di domenica 26 agosto, a Palermo, Salvatore Rizzuto Adelfio: esponente del movimento Lgbt italiano, fondatore di “Articolo Tre Palermo” e proprietario della storica fumetteria “Altroquando”, nello storico quartiere del Cassaro.
Nonostante l’inarrestabile corso del tumore, Salvatore non aveva perso la sua solita tempra, aiutato, forse, da quel suo carattere un po’ burbero ma certamente carico di passione e ironia. Sul suo blog ha tenuto, infatti, un diario della malattia, raccontandone passo passo le fasi. Sempre in prima linea, sin dagli anni Settanta, quando divenne il primo obiettore di coscienza in Italia, perché dichiaratamente gay, Salvatore ha fondato nel 1991 la prima fumetteria di Palermo. Frutto di non poche fatiche, “Altroquando” è divenuta negli anni un vero e proprio centro culturale. Un luogo dove poter discutere di controcultura, editoria alternativa e tematiche Lgbt, e che – se non fosse stato per l’affetto e la solidarietà di amici e clienti – avrebbe certamente cessato di esistere, stritolata dalla morsa della crisi economica.
Pioniere dei diritti Lgbt, insieme al compagno di vita e di avventure, Filippo Messina, aveva anche fondato la fanzine “Woof”: rivista dedicata alla cultura Bear, la categoria dei gay corpulenti e pelosi con una visione estetica e un approccio all’eros controcorrente. E sono ancora vividi i ricordi di quando, durante la visita di Papa Benedetto XVI, gli agenti della Digos fecero irruzione nella fumetteria per sequestrare lo striscione con su scritto “I love Milingo”, mentre Salvatore chiedeva a gran voce: «Viviamo ancora in uno Stato democratico?». Immagini che hanno fatto il giro d’Italia.
«Un guerriero del quotidiano e un uomo capace di suscitare esplosioni artistiche in tutti coloro che lo avvicinavano, come un allegro contagio. Salvatore è stato questo: un meraviglioso catalizzatore di vita. Ci auguriamo tutti che continui a esserlo per quanti lo hanno conosciuto attraverso queste pagine», scrive Filippo, sul blog di “Altroquando”.
«Siamo molto addolorati per la scomparsa di Salvatore Adelfio, che lascia a Palermo un grande vuoto e una forte testimonianza di impegno civile e culturale», ha commentato il sindaco Leoluca Orlando a nome di tutta la giunta comunale. «Salvatore Adelfio ha rappresentato a Palermo quella importante parte della società civile che ha saputo resistere in anni difficili e che ha sempre fatto della cultura uno strumento di impegno e di crescita sociale per tutta la comunità».
Al funerale, che ha avuto luogo questa mattina, nella camera mortuaria dell’ospedale civico di Palermo, è stata recitata una preghiera buddista, secondo la sua stessa volontà.