Primi risultati in Europa: esulta Farage in GB, frenata Wilders in Olanda
Dopo Gran Bretagna, Olanda, Irlanda e Repubblica Ceca, oggi tocca a Malta, Slovacchia e Lettonia. Affluenza in leggero aumento in Olanda
Dopo una rovente campagna elettorale, ieri sono andati in scena gli ultimi comizi seguiti dal silenzio elettorale che dovrebbe permettere agli elettori di riflettere su chi mandare al Parlamento Europeo. Ignorato, amato o odiato che sia, sarà rinnovato e l’Italia si troverà presto alla guida del semestre europeo. Si discute da tempo sulla basse percentuale delle affluenze per le elezioni europee solitamente meno partecipate. I risultati diffusi dai primi seggi elettorali sembrano confermare la previsione. Quattro nazioni hanno già votato, e in Gran Bretagna dove si è registrata un’affluenza del 36%, Nigel Farage, leader del partito anti Europa Ukip, sta già esultando, anche per i risultati delle amministrative che gli consegnano 157 seggi nei consigli locali, pur non avendo nessun deputato al parlamento britannico. In Olanda, dove l’affluenza è stata in leggero aumento rispetto al 2009 raggiungendo il 37% dei votanti, la temuta preponderanza degli euroscettici, non sembra confermata. Sebbene lo spoglio avverrà domenica sera, secondo gli exit pool, il partito xenofobo di Geert Wilders avrebbe perso un seggio sorprendendo tutti dal momento che i sondaggi lo davano come primo partito. Hanno votato anche Irlanda e Repubblica Ceca, mentre oggi i seggi saranno aperti in altri tre paesi: Malta, Slovacchia e Lettonia. Domani invece sarà l’ultimo turno, con il resto dell’Europa, Italia compresa. Intanto desta particolare attenzione la Francia che nell’ultimo sondaggio non restava inerme al vento nazionalista del Front National che al momento sembra attestarsi al 23,5%. Se in Europa spiri aria di euroscetticismo lo diranno i risultati di domenica. In un momento in cui non si capisce che aria tiri in Europa, se saranno in pochi che andranno a votare, saranno in pochi a decidere da che parte tirerà il vento.