PD: Crocetta decida se stare con noi, altrimenti è fuori
In attesa della tempesta, giungono già i primi tuoni. Nella tempesta politica tra il Partito Democratico della Sicilia e il governatore Crocetta, la direzione regionale del partito squarcia il cielo siciliano con una netta presa di posizione: gli eletti e i rappresentanti del Megafono dovranno lasciare il PD e non possono partecipare al congresso. E’ un messaggio chiaro quello che invia Giuseppe Lupo a Rosario Crocetta, costretto adesso a chiarire la sua posizione prendendosi le responsabilità che ne derivano per un governo regionale che senza il sostegno incondizionato dei democratici, dovrà trovare presto una valida alternativa se non vuole lavorare a rilento nei prossimi mesi.
Nella direzione regionale del partito, si è dichiarato fuori dal congresso il Megafono, in quanto movimento contrapposto al PD. Tutti coloro che ruotano intorno al partito fondato da Crocetta e che contestualmente hanno la tessera del PD, saranno costretti a fare una scelta, primo fra tutti il governatore. E’ un aut aut quello di Lupo che mette all’angolo il presidente della regione Sicilia, che dovrà rispondere con una mossa che difficilmente tarderà ad arrivare. Lo farà sicuramente l’11 ottobre quando si riunirà la commissione di garanzia presieduta da Giacomo Turrisi, che oltre a valutare la posizione del governatore, prenderà in analisi anche le posizioni dei quattro assessori regionali in orbita democratici. Bianchi e Bartolotta, hanno annunciato le dimissioni dopo l’invito di Lupo a rimettere il mandato, ma ancora non si sono dimessi. Caso spinoso anche quello di Nelli Scilabra, esponente del Megafono, che ad oggi, anche se rendesse palese l’interesse per la nomina di segretario regionale del PD, senza un chiarimento della sua posizione, non potrebbe neanche partecipare al congresso.
I democratici per bocca di Lupo dichiarano di voler dare una marcia in più alla giunta regionale, per farlo chiedono un chiarimento al governatore Crocetta che si presenterà all’Ars giovedì, una giornata che aggiungerà altri tuoni al preludio della tempesta che si scatenerà venerdì, quando la commissione di garanzia chiederà al governatore di chiarire la sua posizione. In questo scenario, per il bene della Sicilia, possiamo soltanto sperare che sia uno di quei rari casi in cui i meteorologi sbagliano le proprie previsioni.