Pubblicato: Mar, 17 Set , 2013

Passeggiando per la Marina di Palermo

Un pomeriggio alla scoperta dei ricordi dei grandi viaggiatori stranieri, che hanno raccontato il capoluogo siciliano con amore e dolcezza.

 

AlbeggiaUna passeggiata letteraria sulle orme dei viaggiatori arrivati in Sicilia nel Settecento e nell’Ottocento, a compimento del Grand Tour che li portava dal Nord al Sud d’Europa, per completare la propria educazione, per fare esperienza, per scrivere, ritrarre e fare conoscere. La ripropone questa sera il “Circolo dei lettori di Sabir”, invitando quanti non lo conoscono, ma anche chi vi abita e neanche si accorge della sua bellezza, ad andare alla scoperta del centro storico di Palermo.
Per inglesi, francesi e tedeschi, il viaggio in Sicilia diventa di moda verso il 1770 (il primo ad arrivare è lo scozzese Brydone). I viaggiatori vanno alla ricerca delle suggestioni di un luogo dove si incrociano il Sud, l’Oriente e l’Occidente e la Sicilia li seduce e a volte li turba. Palermo rimane, però, la città più visitata, con la Marina tanto decantata per l’incantevole paesaggio che si vede arrivando dal mare, ma soprattutto perché è il luogo di delizie in cui si concentrano i piaceri dell’aristocrazia. Ma forse anche per un motivo più profondo: è il luogo in cui emergono al massimo grado le contraddizioni fra le tendenze opposte della vita e della natura siciliana, le bellezze e gli orrori, quelle che Bufalino definisce la luce e il lutto.
La passeggiata proposta inizia alla Cala, vecchio porto della città, prosegue per il Foro Italico, fino a Villa Giulia (luogo goethiano per eccellenza), si inoltra alla Kalsa e si conclude sul prato a mare.
Dura un paio d’ore e alterna le spiegazioni sui luoghi attraversati alle letture di brevi brani degli autori scelti, che sono: Patrick Brydone, Henry Swinburne, Jean Houel, Dominique Vivant Denon, Michal Jan De Borch, Joseph Hager, Wolfgang Goethe, Guy de Maupassant, Gaston Vuillier, Hugo von Hoffmansthal, René Bazin, Giovanni Meli, Edmondo De Amicis, Gesualdo Bufalino, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Vincenzo Consolo, Leonardo Sciascia, Roberto Alajmo, Gioacchino Lanza Tomasi.
E’, dunque, veramente un’occasione unica per deliziarsi con la vista dei monumenti e angoli storici meno noti, lasciandosi trasportare dai versi e dalle parole dei grandi letterati, che hanno amato la città di Palermo forse anche più dei suoi stessi abitanti.

 

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