Palermo: oggi vietato nascere
Sciopero di 24 ore indetto da ginecologi e ostetrici di tutto il Paese. Le sale parto resteranno chiuse, 1100 cesarei rimandati
di Alessandro Salvia
Palermo è la sede nazionale di una protesta mai vista prima d’ora: uno sciopero indetto dai principali sindacati di ginecologi e ostetrici.
Al centro del dibattito sono la messa in sicurezza delle sale parto, il contenzioso medico-legale e i costi delle assicurazioni per il rischio professionale, le cui parcelle possono toccare i 20-30 mila euro all’anno. Sono circa 15.000 i medici che sospenderanno per 24 ore i servizi e si calcola che saranno più o meno 1100 le nascite che non avverrano oggi. Inutile il tentativo di mediare del Mnistero della Salute, così come l’ appello arrivato del Garante sugli scioperi, Roberto Alesse, il quale invita a riflettere sulle difficoltà che questo sciopero andrà ad aggiungere a quelle del maltempo.
I medici assicurano che le prestazioni saranno comunque garantite per i parti naturali e le situazioni d’ emergenza. “Non vogliamo che le donne subiscano danni -assicura Carmine Gigli, presidente Fesmed- ma vogliamo garanzie per poter lavorare al meglio in strutture sicure e moderne. Per noi medici, ma soprattutto per le nostre assistite”. E aggiunge: “servono nuove norme di legge per il contenzioso medico legale e tariffe controllate per le polizze assicurative”.