No muos: alcuni attivisti si sono arrampicati sulle antenne, in segno di protesta
Gli attivisti No Muos non si arrendono, nonostante la revoca delle autorizzazioni predisposta dalla Regione ,non rispettata dagli americani, continuano la loro lotta
di Rosalba Barbato Di Giuseppe
Un’attivista racconta su Radio Blackout di essere felice di essere riuscita ad entrare in modo molto semplice malgrado la sorveglianza. ”Siamo arrivati sulla collinetta, nessuno ci avevamo visti, eravamo in sei, Turi (Vaccaro) e gli altri hanno catturato l’attenzione mentre noi tre, salivamo sulle antenne, all’inizio abbiamo percepito un forte campo magnetico, alcuni hanno sentito l’elettricità mentre salivano sulle scale, ci siamo subito allontanati da lì e ci siamo spostati su una piccola antenna poco distante”. I più spericolati appaiono Nicola (nella foto di Luigi Cinquerrui) che è arrivato quasi in cima e ha sventolato la bandiera No Muos e Turi Vaccaro che ha fatto l’acrobata sui tralicci.Dalla pagina Facebook del presidio permanente di contrada Ulmo due attiviste NoMuos che erano salite sull’antenna, appena scese, sono state portate in questura e sono state denunciate per “ingresso arbitrario in luogo dove l’accesso è vietato nell’interesse militare dello Stato” (Art.682 del codice penale).
La ragazza continua il suo racconto, facendo emergere la serenità della sorveglianza nonostante la loro protesta clamorosa e pericolosa, visto che sono senza imbrancature, senza corde, e comincia anche a piovere. ”Gli americani se ne stanno da una parte, tranquilli, appoggiati al loro furgoncino, dall’altra ci sono i vigili del fuoco, la polizia, i carabinieri, vogliono farci scendere e cercano mediazioni con Turi”
Fabio D’Alessandro, attivista del presidio permanente No MUOS di contrada Ulmo, lancia l’appello dalla sua pagina Facebook: “Abbiamo bisogno della solidarietà di tutti! No Muos ora, sempre. Ovunque”.