Niente impronte digitali per Lega e PDL?
Il neo-deputato Luigi Di Maio (M5S) denuncia l’assenza delle impronte digitali di ben 93 deputati, necessarie per identificare il voto elettronico
di Alessandro Salvia
Per arginare il fenomeno dei “pianisti”, ovvero i deputati che votano anche per i colleghi assenti, durante la scorsa legislatura Gianfranco Fini varò il sistema elettronico che attraverso le impronte digitali identificava il deputato. Ad oggi, alla Camera, mancano ancora all’appello le impronte di ben 93 deputati, 81 dei quali del PDL, e i restanti 12 della Lega. A denunciare il fatto è il neo-deputato Luigi Di Maio (M5S), il quale spiega che non è stata presa una decisione dall’ufficio di presidenza perché il PDL non ha ancora convocato una riunione di gruppo per discutere sull’argomento. “Aspettiamo quest’esito -afferma Di Maio- per noi la questione è fondamentale e questa disparità va quanto prima risolta”. Infatti da qualche giorno in parlamento avvengono già delle votazioni, il cui esito è compromesso da questa falla nella sicurezza.