Morto Priebke, fu condannato per eccidio Fosse Ardeatine
L’ex ufficiale nazista aveva 100 anni. Avrebbe lasciato un testamento «umano e politico» in video
È morto a Roma, all’età di 100 anni, l’ex capitano delle SS Erich Priebke. A darne notizia è il suo legale Paolo Giachini, affermando che l’uomo ha lasciato «come ultima eredità una intervista scritta e un video». In particolare, si tratterebbe di due documenti che costituiscono «un testamento umano e politico dello stesso Priebke».
«La dignità con cui ha sopportato la sua persecuzione – prosegue l’avvocato del criminale nazista – ne fanno un esempio di coraggio, coerenze e lealtà». Priebke venne condannato nel 1998 all’ergastolo per aver partecipato alla pianificazione e realizzazione del massacro delle Fosse Ardeatine, dove 335 civili furono uccisi per rappresaglia dai nazisti nel marzo 1944, per un attacco partigiano che aveva provocato la morte di 33 militari tedeschi. Vista l’età avanzata (aveva già 85 anni), la pena fu tramutata in arresti domiciliari, che l’ex militare scontò in una casa della capitale, tra via Boccea e via Aurelia.
Erich Priebke era nato a Hennigsdorf, in Germania, il 29 luglio 1913. A 20 anni aderì al partito nazionalsocialista tedesco. Dopo la fine della guerra fuggì da un campo di prigionia vicino a Rimini e si rifugiò in Argentina. Nel 2009 ottenne il permesso di lasciare la sua casa per fare la spesa e andare a messa. Il giorno del suo 100esimo compleanno c’erano state diverse manifestazioni di protesta sotto la sua casa.
«Di fronte alla morte di Priebke non si piange e non si ride, perché in nessuno dei due casi le vittime potrebbero tornare indietro, in vita. Resta l’amarezza per una figura che non si è mai pentita di ciò che ha compiuto e si è sporcata le mani di sangue come tutte le truppe naziste. Ora le sue vittime sono ad attenderlo lassù in cielo, nella speranza che ci sia giustizia divina», ha detto Riccardo Pacifici, presidente della Comunità ebraica di Roma.