Monti contro Mauro e Casini
Mario Monti dall’Annunziata critica i suoi, ormai ex, compagni di partito ma anche il governo succube del PDL e definito “del disfare”
È un Mario Monti che si toglie qualche sassolino dalla scarpa quello andato oggi in onda nella trasmissione “In mezz’ora” condotta da Lucia Annunziata.
Tema principale dell’intervista è stata la decisione del Professore di dimettersi dalla sua creatura Scelta Civica, ed il quadro che ne emerge è la netta prese di distanze di Monti dal duo Casini-Mauro.
Il senatore a vita ha dapprima ha rifiutato con nettezza ogni accusa di destabilizzare il governo e ha anzi ricordato come SC, che non è decisiva, abbia una funzione di pungolo nei confronti dell’esecutivo. Governo che ora appare come quello «del disfare e non del fare» e che mancano quelle riforme necessarie per la crescita e per l’equità, mentre in tema di politica economica il governo «si scrive Letta ma si pronuncia Brunetta».
I veri pericoli, continua l’ex-premier, per la tenuta della maggioranza provengano dal PD, nel marasma della fase pre-congressuale, e dal PDL con i suoi continui diktat. A tal proposito Monti ricorda come «Letta si sia dovuto inginocchiare al PDL che aveva l’esigenza elettorale di abolire l’IMU, lasciando aumentare l’IVA». Da qui l’illogicità, per Monti, di Casini e Mauro nell’accostarsi al PDL portando come ragione il voler garantire la maggioranza. Per il senatore a vita i veri motivi sono altri: «credo che si avvicinino al PDL perché vedono un spazio elettorale da quella parte». Da qui -continua l’ex-commissario europeo- la possibile apertura di Casini a Berlusconi in vista dello scrutinio sulla decadenza, sulla quale il Professore si è decisamente espresso a favore nella volontà di voler difendere soprattutto la legge Severino che al momento della sua approvazione non fu contestata.
Il quasi rancore di Monti nei confronti di Mauro e Casini è sottolineato anche dalla perdita della tradizionale sobrietà dell’ex-premier. Sul ministro della difesa ricorda come «mi abbia pregato di farlo entrare in SC» mentre su Casini dice che probabilmente «i molti che non hanno votato SC per via della presenza di Casini avevano ragione».
L’ultima frecciata Monti la riserva contro i suoi avversari in Italia, ricordando come in Europa sia considerato colui che nel 2011 ha salvato l’Italia e la zona Euro dal tracollo finanziario mentre in Italia viene deriso. Al riguardo lancia una pesante stoccata a Maurizio Gasparri e Daria Bignardi ritornando sul caso del cagnolino Empy: « in Italia sono colui che in uno studio televisivo, di sorpresa e in maniera scorretta, ad opera di una sua collega, collega è dire troppo ( ndr in riferimento a Daria Bignardi parlando con Lucia Annunziata), mi sono ritrovato in braccio un cagnolino e oggi c’è un vicepresidente del Senato, Gasparri, che nelle sue sagaci dichiarazioni, spesso dice :“che fine avrà fatto il cagnolino di Monti? Sarà svanito nel nulla come il centro?”».