Minacciata una giornalista: raccontava solo la verità
Numerosi danni all’auto di una cronista palermitana che si occupava di parcheggi abusivi
di Matilde Geraci
Dopo le minacce verbali delle scorse settimane, ci hanno messo poco a passare ai fatti. Tutti e quattro i copertoni squarciati e un coltello infilato sotto il cofano ma comunque lasciato in bella vista, come a voler fare intendere chissà quale “avvertimento”: è questa, infatti ,l’intimidazione subìta nei giorni scorsi dalla giornalista palermitana Rossella Puccio. La giovane cronista, che collabora per diverse testate locali, si è occupata ultimamente dei parcheggiatori abusivi e dei venditori ambulanti che esercitano senza alcuna autorizzazione nei mercatini rionali della città. In particolare, ha realizzato dei servizi riguardanti gli atti vandalici che avevano distrutto piazza San Domenico, trasformata di recente in isola pedonale.
L’amara sorpresa di alcuni giorni fa è tuttavia solo l’ultima di una serie di episodi (tra questi rientrano anche i finestrini della propria auto imbrattati di vernice nera). Una vera e propria escalation di minacce, semplicemente per aver rispettato la prima regola di ogni bravo giornalista: raccontare la verità.
“Qualcuno si era avvicinato a me qualche settimana fa – confida la giornalista sulla propria pagina Facebook – intimandomi di non scrivere più articoli di questo genere, minacciandomi con un “sappiamo chi sei, sappiamo dove abiti” molto eloquenti. Anche in precedenza, nei mesi scorsi, avevo avuto questo tipo di messaggi, sempre da gente della zona in cui abito. Oltre la comprensibile rabbia, mi chiedo che cosa sono pronti a fare la prossima volta. Si tratta di persone pregiudicate e senza scrupoli”.
Tali fatti, però, erano stati ritenuti innocui. Fino a quando, appunto, rientrando dopo l’ennesimo giro per i mercati, non ha trovato le ruote di una delle auto di famiglia tagliate, e il coltello incastrato invece nel cofano nella propria vettura. È a questo punto, infatti, che la collega ha deciso di sporgere denuncia contro ignoti e di raccontare il fatto sul social network, documentandolo con tanto di foto.
Immediata solidarietà da parte dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia. “L’Ordine – si legge in una nota – è al fianco di Rossella Puccio, condannando fermamente qualsiasi atto che miri a ostacolare il lavoro dei cronisti che operano con spirito di servizio nel territorio”. Pieno sostegno anche da parte del gruppo siciliano dell’Unci, che chiede alle Forze dell’Ordine che venga al più presto fatta luce sull’episodio che ha colpito la giornalista.Vicinanza espressa anche dal mondo del Web, dal quale, al grido di “Ora basta!”, è partita la raccolta fondi per aiutare la redattrice a ricomprare gli pneumatici.
Sarebbe, però, un gravissimo errore, da parte delle istituzioni così come delle Forze dell’Ordine, sottovalutare quanto accaduto, emblema di una mentalità mafiosa tanto radicata quanto diffusa, di meccanismi illeciti fatti alla luce del sole e dei quali, almeno una volta nella nostra vita, ci siamo resi tutti complici. Quelli, cioè, del «pizzo da strada», così come lo ha definito lo stesso sindaco Leoluca Orlando, e della piaga dell’abusivismo ad esso connesso. Una maggiore attenzione da parte di chi è tenuto a contrastare “tutte le degenerazioni collegate a questo fenomeno”, la chiede a gran voce la stessa Puccio.
“Non è possibile che ci si attivi in questa città successivamente a un episodio e alla risposta della cittadinanza. Mi chiedo cosa sarebbe accaduto, se la macchina della solidarietà e dell’indignazione non si fosse messa in moto. Certamente se volevano intimidirmi non ci sono riusciti, sono preoccupata per la mia famiglia, inutile negarlo, ma continuerò a fare il mio lavoro e a portare avanti le inchieste su cui sto lavorando. L’amarezza rimane soprattutto perché nessuno del quartiere si è attivato, nessuna parola è stata spesa e tutti fanno finta di nulla. Questo silenzio omertoso, nel quartiere così diverso da quello che ricordo, fa ancora più male. Certo sono ancora più determinata. Ci sono delle riflessioni che si sono mosse su questa vicenda e ciò che potrebbe accadere dalla denuncia. Mi auguro, infatti, che questa possa essere la ‘spinta’ ad agire con determinazione nei confronti dei commercianti abusivi, naturalmente concertando azioni congiunte tra i vari corpi”.