Mimmo Lucano: La Sentenza della Corte d’Appello del 11 Ottobre 2023 Gli Rende Parziale Giustizia.
Il “modello Riace” ha suscitato ammirazione da parte di osservatori provenienti da tutto il mondo.
L’11 ottobre 2023 segna una data significativa per Mimmo Lucano, l’ex sindaco di Riace, il piccolo borgo calabrese diventato un simbolo di accoglienza e integrazione. La Corte d’Appello ha parzialmente rivisto la sentenza di primo grado, che lo aveva condannato a 13 anni e 2 mesi di carcere, riducendo la pena a 2 anni e 10 mesi. Un esito che ha acceso dibattiti e suscitato riflessioni su una vicenda che ha avuto risonanza nazionale e internazionale.
Mimmo Lucano è noto per aver ideato un innovativo modello di accoglienza a Riace, un paese che, negli anni, ha visto la sua popolazione ridursi drasticamente a causa dell’emigrazione. In questo contesto, Lucano ha avuto l’intuizione di ripopolare il borgo accogliendo i migranti, offrendo loro una casa, formazione e lavoro. Il “modello Riace” ha suscitato ammirazione da parte di osservatori provenienti da tutto il mondo: un esempio virtuoso di come l’integrazione possa rappresentare un’opportunità per la rinascita dei territori in declino, e non una minaccia.
La storia di Riace ha portato turisti, giornalisti e studiosi da ogni parte del globo, affascinati dal messaggio di solidarietà e di comunità che il paese calabrese irradiava. Tuttavia, in Italia, l’esperienza di Lucano non ha ricevuto lo stesso entusiasmo unanime. Al contrario, è stata percepita da alcuni settori politici come un fastidio, soprattutto da parte di quella corrente che, negli ultimi anni, ha fatto della lotta all’immigrazione e del respingimento il proprio slogan principale.
Le tensioni politiche non si sono limitate al dibattito mediatico, ma hanno trovato una concretizzazione anche nelle aule di tribunale. Nel 2021, Lucano era stato infatti condannato a una pena severissima per una serie di reati legati alla gestione dei fondi destinati ai progetti di accoglienza. Una sentenza che aveva destato scalpore, non solo per la durezza della condanna, ma anche perché sembrava andare oltre i fatti contestati, colpendo più un simbolo politico che non l’uomo dietro il sistema di accoglienza. Lucano ha sempre respinto le accuse, sostenendo di aver agito solo per il bene della comunità e dei migranti.
La decisione della Corte d’Appello di ridurre drasticamente la condanna è stata accolta come un atto di parziale giustizia per l’ex sindaco. Sebbene la riduzione della pena rappresenti un passo importante, non cancella del tutto l’amarezza per una vicenda che ha visto Lucano passare da simbolo di solidarietà a bersaglio di processi politici e giudiziari.