L’allarme del Coni: sport in Sicilia verso collasso
A seguito della recente legge regionale è a rischio tutta l’attività sportiva dell’isola. Caramazza: “Se necessario, bloccheremo i campionati”.
di Matilde Geraci
Lo sport in Sicilia è al collasso e, a seguito della recente legge regionale del 12 agosto, è a rischio tutta l’attività sportiva. È il grido d’allarme lanciato dal mondo sportivo siciliano.
«Le leggi regionali che fino ad oggi avevano garantito un minimo di funzionalità al Coni, alle federazioni sportive, agli enti di promozione sportiva, alle associazioni, non hanno copertura certa», spiega il Coni, sottolineando l’importanza dello sport, che costituisce un reale guadagno per la società non soltanto dal punto di vita economico.
Le migliaia di società sportive o qualsiasi ente di promozione sportiva, infatti, già fortemente colpiti dai tagli di questi ultimi anni, rischiano davvero di essere messi in ginocchio.
«Se dieci anni fa la Regione impegnava quasi venti milioni di euro per promuovere lo sport, la somma nel 2012 si era ridotta a non più di quattro milioni». «Praticare uno sport è un diritto per tutti i cittadini – afferma il presidente del Coni regionale, Giovanni Caramazza – e, parallelamente, un effettivo guadagno per la collettività in termini di socializzazione, di prevenzione sanitaria e di Pil (3%). Questo diritto, nella nostra Regione, a seguito dell’approvazione della recente legge regionale non è più certo».
E’ sempre Caramazza che, consapevole del momento di crisi che stiamo attraversando, suggerisce di rivedere, rimodulare, migliorare i costi e le attività. “Ma per far questo – dice – occorre certezza nell’ammontare dei finanziamenti disponibili e in particolare nella modalità di erogazione degli stessi. Purtroppo, gli ultimi provvedimenti assunti dal Governo e dall’Ars, riguardanti il finanziamento della gestione delle attività sportive isolane, hanno gettato nel caos tutto il mondo dello sport siciliano».
Partendo da tali motivazioni, si è recentemente tenuto un incontro fra il presidente della Regione, Rosario Crocetta, e lo stesso presidente del Coni. Quest’ultimo ha anche richiesto ai presidenti, gli onorevoli Trizzino e Dina, di valutare, prima che si arrivi all’irreparabile, la possibilità di indire un’urgente audizione della IV Commissione legislativa permanente, congiuntamente alla II Commissione, alla presenza del Governo Regionale, per udire, in rappresentanza di tutti gli sportivi siciliani (Giunta Regionale del CONI Sicilia), alcune proposte che potrebbero salvare lo sport (anche quello dei Diversamente Abili). Il bando per i fondi dell’ex Tabella H, varato il mese scorso dalla Giunta regionale, oltre a rischiare di azzerare i contributi alle associazioni sportive, potrebbe compromettere anche tutte quelle attività sociali e ambientali che vengono svolte nell’isola.
«Abbiamo pronta una legge quadro sul diritto allo sport e al benessere – spiega il presidente del Coni – che ci permetterebbe di essere svincolati dall’ex Tabella H e avere una nostra contribuzione. Intanto, però, va risolto il problema per questo anno sportivo, che rischia di vedere la chiusura di molte società».
Se non si avranno risposte certe entro breve tempo, il mondo sportivo siciliano (composto da oltre 5.000 società e 100.000 tesserati) si dice pronto a proteste estreme: dal bloccare tutti i campionati professionistici e dilettantistici, a – se necessario – scendere in piazza davanti la sede dell’Ars. «Se parliamo con i sordi – conclude Caramazza – dobbiamo pur farci sentire in qualche modo».