La necessità delle carezze
L’assistenza sessuale rivolta a persone con disabilità, è praticata da operatori volontari che hanno seguito dei percorsi formativi.
di Rosalba di Giuseppe
La sessualità è una parte integrante della personalità di ogni essere umano. Il pieno sviluppo della sessualità è essenziale a livello individuale, interpersonale e sociale. (Dichiarazione universale dei diritti sessuali, 1999, XV Congresso Mondiale Sessuologia, Hong Kong)
E’ nato ufficialmente, a Bologna, il comitato promotore Assistenza Sessuale, costituito da Ulivieri Maximiliano, che ha anche lanciato una petizione on line a favore di questa figura professionale, presente da anni in molti paesi europei, Svizzera, Germania, Olanda e Danimarca,Francia. L’assistenza sessuale è un intervento professionale emotivo che ha lo scopo di recare piacere psicofisico ed emotivo a persone in situazione di disabilità più o meno grave, senza l’uso dei farmaci, sembra incredibile? Semplicemente attraverso l’uso delle mani. I massaggi, le carezze vengono fatti da operatori/operatrici in possesso di un’adeguata formazione. L’intento del comitato è sensibilizzare, riconoscere il diritto fondamentale di ogni persona di provare piacere, ciò significa restituire al diversamente abile una parte di sé. Ovviamente l’assistenza sessuale è una scelta, dunque perché non dare la parola ai diretti interessati di dire la propria. Il 77 % si dichiara favorevole. In Francia la chiamano prostituzione, ( poiché viene praticata da moltissime donne?), i fautori di codesta impropria teoria dovrebbero informarsi in cosa consiste realmente l’assistenza sessuale, è in primo luogo una pratica relazionale, comunicativa, empatica, le professioniste comunicano letteralmente con il corpo del paziente,restituendogli l’amore per se stesso.
Molto interessante il documentario ”Scarlet Road” che la regista australiana Catherine Scott ha dedicato alle assistenti sessuali “Parte della mia motivazione per fare il film è stata quella di cancellare la mentalità del ‘noi e loro. Tutti rischiano di rimanere vittime d’incidenti e di trovarsi nella stessa condizione di queste persone. Domani chiunque potrebbe svegliarsi dal coma e non essere in grado di mangiare per non parlare di fare sesso e persino di non poter toccare loro stessi. Quello che dico alla gente è di immaginare, la prossima volta che faranno sesso o si masturberanno, di dover chiamare la mamma per organizzare tutto.”
Anche tu sei l’amore. Sei di sangue e di terra come gli altri. Cammini come chi non si stacca dalla porta di casa.Guardi come chi attende e non vede. Sei terra che dolora e che tace.
Hai sussulti e stanchezze, hai parole – cammini in attesa. L’amore è il tuo sangue – non altro. (Pavese)