La ‘ndrangheta costruisce quartieri residenziali
Vasta operazione contro il crimine in Toscana e sequestro di beni per un valore di 44 milioni di euro
di Fulvio Turtulici
Dopo due anni di indagini, condotte dai finanzieri del Nucleo di Polizia tributaria di Pistoia e del Gico del Nucleo di Polizia tributaria di Firenze, in collaborazione con la Dia di Reggio Calabria, le forze dell’ordine hanno concluso una vasta azione di contrasto contro la criminalità organizzata che gestisce i traffici tra Calabria e Toscana.
Sono state arrestate cinque persone e sequestrati, in entrambe le regioni, beni mobili e immobili per un valore di 44 milioni di euro. I sequestri sono stati effettuati a Montecatini Terme, Gioia Tauro e Lamezia Terme. Apposti i sigilli a proprietà e società frutto di attività illegali, che sempre più strangolano l’economia e la società italiane.
L’operazione fa parte di ben più vaste indagini in corso contro la ‘ndrangheta che opera tra le due regioni, coordinata dalle procure Antimafia di Firenze e di Reggio Calabria. Le attività relative all’operazione appena terminata sarebbero riconducibili a un trantanovenne originario di Gioia Tauro, già condannato per associazione a delinquere di stampo mafioso con l’accusa di essere un appartenente alla ‘ndrina dei Mole. I suoi interessi economici, inizialmente orientati all’acquisizione di una casa di cura per disabili in provincia di Catanzaro, si sono poi spostati in Toscana, con la creazione di una holding di controllo di cinque società, tra cui due immobiliari con sede a Montecatini Terme, mediante cui sono state realizzate villette a schiera ed appartamenti a Buggiano, in provincia di Pistoia e Cerreto Guidi, in provincia di Firenze. Sono stati sequestrati, in Toscana, ventinove immobili, tra i quali 12 fabbricati residenziali.
Considerata una recente indagine conclusa nel Veneto, che ha dimostrato la collaborazione del sistema bancario e di reti professionali tese al raggiungimento del profitto e della formazione di enormi capitali illegali e criminali, sarebbe tempo di fermare i talk show, in cui tutti sono impegnati a baloccarsi, con retroattività e non retroattività, in sottili disquisizioni di azzeccagarbugli. Questo, talora dietro austere cartapecore di raffinati legulei, ovvero grisaglie ministeriali, oppure tailleur da veline in carriera, votati al ridicolo e al dramma, rigorosamente senza vergogna, di uno Stato inesistente. Ma, è proprio il caso di dirlo, diciamo basta a tutti questi soggetti che hanno violato le leggi nel luogo deputato a farle le leggi stesse. Qui si lavora per il crimine ed è il crimine la prima emergenza nazionale.