La legge elettorale passa alla camera
Questa la decisione di Laura Boldrini e Piero Grasso
“I Presidenti dei due rami del Parlamento hanno preso atto della sussistenza di una maggioranza numerica di senatori e deputati (alla Camera anche il Gruppo Fratelli d’Italia) favorevoli al superamento del principio della priorità temporale, in forza del quale l’iter sarebbe dovuto proseguire al Senato”, comunicano le Camere. “Su tale presupposto i presidenti Grasso e Boldrini, nel definire l’intesa sul passaggio della materia elettorale alla Camera dei deputati, hanno allo stesso tempo convenuto sull’esigenza, anche ai fini di un’equilibrata condivisione dell’impegno riformatore, che il Senato abbia la priorità nell’esame dei progetti di legge di riforma costituzionale già presentati e preannunciati, in particolare quelli concernenti il superamento del bicameralismo paritario e per l’avvio di un più moderno ed efficiente bicameralismo differenziato”. Questo il comunicato ufficiale.
Una maggioranza della I commissione del Senato formata da Pd, M5S e Sel ha detto sì allo spostamento della legge elettorale alla Camera, contro il rinvio si sono espressi tutti gli altri gruppi (Ncd, FI, Sc, PI, Lega, Gal). Sulle posizioni emerse, Anna Finocchiaro scriverà adesso al presidente del Senato Pietro Grasso, che d’intesa con la presidente della Camera Laura Boldrini dovrà decidere in quale ramo del Parlamento far proseguire l’iter della riforma. E nell’attesa della decisione, sono stati per ora congelati i lavori della commissione di Palazzo Madama, a partire dalla riunione del comitato ristretto sulla legge elettorale che era prevista per oggi. Molto critico, il senatore della Lega Roberto Calderoli: “Nasce una maggioranza nuova fatta da Pd, Sel e M5S, proprio i partiti che finora hanno chiesto continui rinvii della riforma. Ma dovranno comunque ritornare al Senato e questo vuol dire che non riusciranno a combinare nulla, è solo una presa in giro”. Così invece Giachetti (Pd) che combatte duramente per l’abolizione del Porcellum: ” Non hanno capito che il verso è cambiato; a 24 ore dal voto di fiducia NCD e Quagliariello già minacciano crisi governo guarda caso sulla legge elettorale”.