Il sogno dell’alieno
Un gruppo di attori si guadagna la stima dei politici e l’attenzione dei media portando con sè proposte e iniziative creative
di Rosalba Barbato Di Giuseppe
Nessuno ha chiesto loro chi fossero, chi rappresentassero, hanno guadagnato uno spazio in moltissimi comizi in giro per l’Italia, sono stati applauditi, hanno convinto tutti grazie ad una forte dose di ironia, sembravano uomini invece erano Alieni e hanno realizzato il loro sogno: farsi sentire e notare. “Il Sogno dell’Alieno” è un’idea chimerica che è diventata concreta, un’ esperimento comunicativo serio, uno scherzo di buon gusto, un progetto artistico messo in scena da Alberto D’Onofrio e un gruppo di attori, che hanno girato la penisola per circa un anno per svelare quanto sia facile conquistarsi l’attenzione dei media e infiltarsi nel mondo della politica diventando insoliti protagonisti , proponendo slogan banali ma a quanto pare efficaci, idee surreali (mica poi tanto) e soluzioni impossibili per cambiare l’Italia, come ad esempio vendere il Colosseo ai cinesi e risanare il debito pubblico. Siamo rimasti in mutande, recita un grande manifesto a forma di mutanda, tirato fuori dai pantaloni.
L’agenda di 6 punti ( istruzione, ambiente, arte e cultura, antiproibizionismo, cibo, moda ) è stata firmata da moltissimi politici, tra cui Nichi Vendola, Ignazio La Russa, Roberto Formigoni. Nonostante la stravaganza della messa in scena le idee non erano affatto male, per esempio l’idea secondo cui si dovrebbe investire sulla cultura per divertire le persone è fondamentale, va’ portata avanti, vale la pena lottare per essa anche se non si fa parte di un partito politico.
Alberto D’Onofrio, lo sceneggiatore del progetto racconta: ”Mi hanno chiesto di candidarmi come deputato.Ho ricevuto una telefonata da una segretaria di Rivoluzione Civile, io avrei voluto vedere una persona in carne ed ossa”.