Il Paese delle priorità perdute
Indubbia la crisi che sta soggiogando i cittadini italiani, la cui attenzione è assorbita solo dall’Imu e dal futuro di Silvio Berlusconi
Mentre nel mondo la crisi economica strozza le famiglie e mette in ginocchio interi paesi, il bel paese è completamente assorbito dal dibattito sull’Imu e dall’inesistente dubbio sull’incandidabilità del Cavaliere.
Il decreto legislativo 235/2012, altrimenti noto come legge Severino, contenente il testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo, conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi, è pienamente applicabile e le aperture al dialogo di Violante e soci sembrano solo le argomentazioni di chi al di fuori dell’antiberlusconismo non avrebbe altro da dire.
Accade, quindi, che, tra uno spot elettorale e l’altro, si cambia nome all’Imu, il cui carico fiscale viene interamente assorbito dalla Service Tax, così che i falchi del Pdl possano rivendicare qualcosa con il proprio elettorato, lasciando che la chiesa continui a non pagare e il ceto medio continui ad essere spremuto.
Nel mondo reale, però, quello dove la nostra sarebbe solo fantapolitica e non dibattito quotidiano dell’opinione pubblica, sta arrivando al culmine, registrando una crisi internazionale senza precedenti che coinvolge la martoriata ed instabile regione del Medioriente. Il paventato intervento militare congiunto di Francia Stati Uniti ed Inghilterra contro il regime siriano di Bashar al-Assad, potrebbe, infatti, scatenare un conflitto molto più ampio che coinvolgerebbe financo Iran ed Israele, con conseguenze inimmaginabili per tutti i paesi che si affacciano sul Mediterraneo.
Non è, però, mai tardi per svegliarsi dal sonno ventennale che ha colpito l’Italia, anche se con la terza guerra mondiale (o quasi) alle porte, forse sarebbe il caso di essere per una volta più concreti, mettere in sicurezza l’economia del nostro paese attuando in pieno la costituzione facendo pagare a chi può di più, investendo su cultura ed istruzione e magari per una volta fare la voce grossa sul piano internazionale, vista la posizione strategica che occupa il nostro paese nel risiko delle super potenze mondiali.