Il mondo dell’editoria incontra i lettori
Tre giorni di festa, al centro commerciale “Le Zagare” di Catania, per parlare a 360 gradi di libri
di Gilda Sciortino
Una vera e propria “Festa del libro”, quella che terrà banco sino a domani, domenica 24 marzo, all’interno del parco commerciale “Le Zagare” di San Giovanni La Punta, nell’hinterland catanese. Promossa da Ad Maiora, in collaborazione con l’Associazione Siciliana Editori, la manifestazione punta ad avvicinare il mondo dell’editoria ai lettori, proponendo appuntamenti di ampio respiro. Con “Cinquanta sfumature di libri”, per esempio, l’Associazione siciliana editori propone la formula dell'”incontro con l’autore”, consentendo in tal modo di fare la conoscenza ravvicinata di scrittori noti e meno noti della nostra Isola. Non mancando, però, oltre al classico testo cartaceo, le ormai numerose proposte provenienti dal mondo dell’e-book. Tre giorni, dunque, di immersione nel fantastico e avventuroso mondo dell’editoria, già abbastanza in crisi se parliamo di quella minore e indipendente, anche parecchio coraggiosa nel momento in cui si trova a confrontarsi giornalmente con la forza economica delle grandi case.
Volendo, tra le altre cose, educare in maniera interessante e intelligente grandi e piccini sull’importanza della lettura nella formazione di ogni individuo, la “Festa del libro” ha coinvolto le scuole elementari e medie di Catania e provincia, proponendo loro dibattiti con gli autori, con i quali gli stessi ragazzi si sono potuti confrontare, affrontando temi a loro vicini. Non potevano, quindi, mancare neanche i fumetti, settore curato da Antonio Mannino di Etna Comics.
Sellerio, Cavallotto, Armando Siciliano Editore, Emanuele Romeo Editore, Giuseppe Maimone Editore, Lombardi, Lussografica, Melino Nerella Editore, Marrone, Officina Trinacria, Work Book, Inkwell, e Crescere sono le case editrici presenti sino a domani a Catania, alle Zagare, realtà che ancora una volta si apre alle iniziative culturali, attraverso una formula capace di attrarre e coinvolgere anche i più restii.
Solo conclusasi l’iniziativa e fatto il bilancio, però, si potrà capire se anche i centri commerciali possono finalmente diventare luogo in cui la cultura è in grado di ricevere attenzione da parte del pubblico, oppure se sono e continueranno a rimanere enormi contenitori rappresentativi di un realtà “mordi e fuggi”, capace di fagocitare e annientare l’economia locale.