I segugi della Catturandi inseguiti dai mastini delle tasse
I poliziotti italiani costretti a subire una tassazione sproporzionata a causa del mancato adeguamento all’euro di un Decreto del Presidente della Repubblica del 1986
Con il DPR 917 del dicembre 1986 si è approvato il testo unico delle imposte sui redditi. Ai poliziotti che partivano in missione sul territorio italiano, veniva riconosciuto un indennizzo di 100.000 lire per coprire le spese di vitto e alloggio. Di questo importo, 90.000 lire venivano erogate sottoforma di rimborso, mentre le rimanenti 10.000 lire andavano a reddito sottoforma di diaria giornaliera.
Fin qui nessun problema. Con l’entrata in vigore dell’euro si sconvolge un po’ la situazione: ai poliziotti viene riconosciuto che 100.000 lire non sono più sufficienti per coprire spese di vitto e alloggio e le 100 mila lire diventano 100 euro.
Per analogia, il Dipartimento di Pubblica Sicurezza, ritiene che di questi 90 euro siano per il rimborso forfettario delle predette spese e che 10 euro, invece, rappresentino la diaria da mettere a reddito.
Peccato però che il DPR 917 non sia mai stato adeguato all’euro, così l’ufficio dell’entrate, in modo molto solerte e preciso, ha contestato ai poliziotti che il rimborso deve calcolarsi per euro 46.48, cioè le vecchie 90.000 lire e non per 90 euro.
Così dal 1 gennaio 2013, i poliziotti per esempio che ogni mattina partono da Palermo per dare la caccia a Matteo Messina Denaro fuori dalla loro Provincia, devono mangiare e dormire con 46 euro al giorno, visto che le rimanenti 55 euro sono da considerarsi non come rimborso, ma come diaria che va a reddito, sul quale cioè ci devono PAGARE PURE LE TASSE.
ATTENZIONE, SI VOCIFERA CHE L’UFFICIO DELLE ENTRATE STIA CALCOLANDO PER I POLIZIOTTI UN RECUPERO CREDITO SENZA PRECEDENTI:
COME SI DICE IN SICILIANO “U CANI MUZZICA SEMPRE U CHIU’ SPARDATU”.
Così non solo i poliziotti non percepiscono straordinari, non hanno adeguamento contrattuale, subiscono il blocco dei quattro anni per i dipendenti pubblici, non hanno il riordino delle loro carriere, e chi più ne ha ne metta, ma per avere eseguito ordini e per aver svolto il proprio dovere dovranno pure pagare di tasca loro.
Poi ci chiediamo perché gli italiani votino Grillo?!
Ivan D’Anna
Dirig. Prov. Palermo Sindacato It. Appartenenti alla Polizia di Stato (SIAP)