Pubblicato: Ven, 13 Ott , 2023

Hamas sferra un sanguinoso attacco con rapimenti di ostaggi.

Che fine ha fatto il perfetto sistema di intelligence di Israele?

7 ottobre 2023, Hamas ha lanciato un attacco a sorpresa di vasta portata contro Israele, in una delle giornate più sanguinose del conflitto israelo-palestinese degli ultimi decenni. L’assalto, pianificato nei minimi dettagli, ha colto di sorpresa Israele, nonostante la sua avanzata infrastruttura di sicurezza e intelligence, sfruttando una combinazione di tecniche tradizionali e moderne per aggirare i sistemi tecnologici israeliani. In particolare, l’uso di deltaplani e altri mezzi rudimentali ha dimostrato l’efficacia di strategie meno convenzionali nel sovvertire sofisticati sistemi difensivi.

L’attacco ha visto centinaia di combattenti di Hamas infiltrarsi nel sud di Israele, facendo uso non solo di razzi e droni, ma anche di mezzi come motociclette, barche, bulldozer per superare le barriere fisiche, e persino deltaplani, che sono stati utilizzati per penetrare rapidamente oltre le linee di confine israeliane. La tecnologia avanzata di sicurezza di Israele, tra cui il famoso sistema anti-missilistico Iron Dome e una fitta rete di monitoraggio elettronico, è stata messa alla prova da questo attacco multiforme. I radar e i sensori di Israele, progettati per rilevare missili, droni e altre minacce ad alta tecnologia, non sono riusciti a prevedere l’incursione a bassa quota dei deltaplani e di altri mezzi non convenzionali.

L’attacco è iniziato con il lancio di migliaia di razzi, in un tentativo di sovraccaricare l’Iron Dome. Mentre Israele era impegnato a neutralizzare i missili, i militanti di Hamas hanno attraversato la barriera di confine terrestre e marittima, colpendo comunità israeliane e militari in modo coordinato. Il numero di vittime è stato devastante, con più di 1.200 israeliani uccisi nelle prime ore dell’attacco, tra civili e forze di sicurezza, e numerosi ostaggi presi da Hamas e portati nella Striscia di Gaza.

Una delle sorprese strategiche dell’attacco è stata proprio l’uso dei deltaplani, un mezzo estremamente semplice e quasi primitivo rispetto agli standard di guerra moderni. Questo ha rivelato una vulnerabilità imprevista nei sistemi israeliani, che si erano concentrati principalmente su minacce ad alta tecnologia e attacchi digitali. Hamas ha sfruttato l’elemento sorpresa non solo dal punto di vista tattico, ma anche psicologico, dimostrando che l’eccessiva dipendenza da tecnologia avanzata non può sostituire una vigilanza più flessibile e adattabile.

Israele, da sempre all’avanguardia nella sicurezza e nell’intelligence grazie a tecnologie all’avanguardia, ha reagito rapidamente, ma non ha potuto impedire la prima ondata di infiltrazioni. Le autorità militari israeliane hanno ammesso che l’attacco è stato senza precedenti nella sua portata e imprevedibilità, portando ad un riesame delle strategie di difesa e sicurezza.

Questa offensiva ha anche sollevato domande cruciali sull’equilibrio tra difese tecnologiche e preparazione per attacchi meno sofisticati, ma non meno efficaci. L’evento ha dimostrato che, sebbene le tecnologie avanzate possano fornire un vantaggio decisivo in molti scenari, esse non sono infallibili contro tattiche inaspettate, come quelle utilizzate da Hamas in questo caso.

Oppure? L’intelligence sapeva e Netaniau pur non conoscendo la portata dell’attacco ha lascito fare per coprire i suoi problemi interni e per poter finalmente lanciare l’attacco per cancellare la Palestina e il suo popolo?

Di

- Danilo Sulis, oggi presidente di rete 100 passi, è l'amico di Peppino Impastato che ha fatto proseguire il cammino di Radio Aut con la nuova Radio 100 passi. Pioniere dell'informazione libera ed indipendente è stato anche docente in corsi di "Formazione professionale continua per giornalisti" presso il "centro di documentazione giornalistica" di Roma.

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