Grillo a Messina “facciamo il botto e prendiamo tutto”
Grillo sbarca in Sicilia col suo Tsunami tour, prima tappa Messina
di Piera Farinella
Grillo sbarca in Sicilia per un comizio nella centrale piazza Carioli di Messina. Numerosi i cittadini e i militanti, che hanno ritenuto superficiale la battuta sul Ponte dello Stretto: “Non bisogna farlo perchè i siciliani non hanno nulla a che spartire con i calabresi”, aveva detto Grillo. “La faccio sempre, nessuna offesa, io sono in parte calabrese”, è stata la risposta del comico genovese alla piazza, “ma non ci dividiamo, queste critiche non hanno senso e danno linfa a chi ci vuole disunire”. “Il ponte – ha sottolineato Grillo – serve solo a fare dei progetti da 600 milioni e per dare le solite tangenti alla stessa gente. Noi vogliamo introdurre nella Costituzione i referendum propositivi senza quorum, la metà più uno vince, se vince chi vuole il ponte si fa altrimenti niente”. “I siciliani ogni giorno ci dicono di andare avanti. Moltissimi sono con noi. ‘Apriteci una speranza’, è l’appello che ci rivolgono. Chi ha lasciato l’Isola ci scrive che è pronto a tornare e che conta su di noi. Siamo la prima forza politica della Sicilia. E siamo convinti che faremo ancora il botto e questa volta ci prendiamo tutto”. ha detto Grillo davanti alla folla raccolta in piazza Cairoli. Non appena in Parlamento vogliamo istituire il reddito di cittadinanza per chi perde il lavoro o chi non lo ha” ha detto il leader del M5S. Si tratta di un reddito che permette di assegnare per 3 anni 1000 euro al mese alla persona che perde il lavoro, così che potrà andare negli uffici di collocamento dove ci saranno i grillini con la rete, pronti a offrire due o tre lavori,ma in caso di diniego si perde il sussidio. In primis, data l’emergenza, ha detto il comico, “nessuno deve rimanere indietro”. “E’ un sistema che c’è in tutta Europa, non lo abbiamo solo noi e la Grecia, così i giovani non saranno più costretti ad accettare qualsiasi lavoro”, ha proposto Grillo. Parla dell’ingiustizia di dover sopportare un lavoro mal pagato, magari 400 euro al mese in un call center, dopo la fatica di una laurea o l’ aver conseguito un master all’estero. Non sono queste le condizioni di lavoro a cui sottostare.