Gli USA sputano in faccia alla Sicilia
Un funzionario della Regione si presenta ieri a Sigonella con la revoca delle autorizzazioni per costruire il Muos, ma i militari lo lasciano fuori dal cancello
di Alessandro Salvia
Rischia di trasformarsi in un caso diplomatico quello che vede da un lato la Regione Sicilia che vuole fare valere le sue volontà, dall’altro gli Stati Uniti che sembrano non avere alcuna intenzione di rispettarle. Certo, nessuno si aspettava che sarebbe stato facile bloccare i lavori voluti dall’esercito degli Stati Uniti, ma lasciare fuori dai cancelli un funzionario della Regione equivale a un attacco alla sovranità della Sicilia e dell’Italia.
Pasquale Calamia, collaboratore dell’assessore regionale al Territorio e Ambiente Mariella Lo Bello, si è rivolto all’Ambasciata americana, ma fino a questo momento non ha ottenuto una risposta. Una copia con ricevuta di ritorno è stata inviata anche al Dipartimento navale degli Stati Uniti.
“E’ una vicenda che ha dell’incredibile -spiega l’assessore Mariella Lo Bello- noi abbiamo fatto tutto ciò che dovevamo fare. Abbiamo il nostro collaboratore bloccato a Sigonella che cerca di contattare l’Ambasciata”.
Il sistema radar Muos è stato fortemente criticato fin dall’avvio dei lavori, poiché non è mai stata presentata una valutazione sull’impatto ambientale e sulla pericolosità per la salute di coloro che saranno esposti alle radiazioni. I cittadini di Niscemi, i siciliani, tutti gli italiani sono indignati per l’arroganza con la quale gli USA pretendono di fare i padroni in casa nostra.