Giornata della Memoria, l’intervento di Napolitano
Martedi, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricordato nella 68ma Giornata della Memoria, la Shoah.
di Vito Campo
“E’ stato questo tra gli impegni ricorrenti con cui mi sono maggiormente identificato, dal punto di vista non solo istituzionale ma personale, in senso storico e morale”. Questo è quanto dichiarato, martedì, dal Capo dello Stato, in occasione della celebrazione al Quirinale del “Giorno della Memoria” del 2013, che è stata aperta con l’omaggio agli ex internati e deportati, vittime e testimoni dell’orrore dei campi di sterminio in Germania, cui aveva in precedenza conferito la Medaglia d’onore.
Il Capo dello Stato ha quindi ricordato alcuni episodi di propaganda trasformatisi poi in fatti di violenza: “da noi, in Italia, propagande aberranti si traducono in diverse città in fatti di violenza e contestazione eversiva da parte di gruppi organizzati : come quelli su cui è intervenuta, nei giorni scorsi, con provvedimenti motivati, la Procura della Repubblica di Napoli. C’è da interrogarsi con sgomento sia sul circolare, tra giovani e giovanissimi, di una miserabile paccottiglia ideologica apertamente neonazista, sia sul fondersi di violenze di diversa matrice, da quella del fanatismo calcistico a quella del razzismo ancora una volta innanzitutto antiebraico”. Fatti questi che richiedono, secondo l’inquilino del Quirinale, la “più dura risposta dello Stato e la più forte mobilitazione di energie nelle scuole, nella politica, nell’informazione, a sostegno degli ideali democratici”.
Il Presidente Napolitano ha poi ricordato come il ruolo dell’Italia nelle storia non è solo dovuto alle infamie del fascismo, ma anche per le forme di solidarietà degli italiani nei confronti degli ebrei perseguitati dal nazismo: “non è solo per le infamie del fascismo che l’Italia è presente nella ricostruzione storica cui ci sollecita la memoria della Shoah nel Giorno della Memoria. E’ presente in senso positivo e in piena luce per tutte le forme di solidarietà che vennero dagli italiani verso gli ebrei perseguitati e braccati dai nazisti durante l’occupazione tedesca da Roma in su. E’ presente con gli italiani che hanno meritato il riconoscimento di Israele col titolo di ‘Giusti tra le Nazioni'”.
La memoria della Shoah, secondo l’inquilino del Colle, deve costituire: “l’asse di una chiarificazione costante e diffusa e di una battaglia ideale e politica non di parte, che vadano al di là degli stessi confini storici della persecuzione, fino allo sterminio, contro gli ebrei”, ma anche dei Rom e dei Sinti. I ghetti di Cracovia, Lodz o Varsavia, ma anche i lager di Auschwitz-Birkenau o Dachau, sono stati dei luoghi in cui i valori supremi: “sono stati calpestati come in nessuna costruzione di pensiero si era prima immaginato potesse catastroficamente accadere : valori di civiltà e umanità senza frontiere di luogo e di tempo, che si chiamano rispetto della dignità della persona, ridotta invece a brandello umano, a sopravvivenza nel terrore fino alla soppressione più brutale”.
Per quanto riguarda il lavoro che l’Italia è riuscita a realizzare partendo dalla condanna delle leggi razziali: “quel che nel concreto siamo riusciti nel nostro paese a realizzare in questi anni di sempre più larga, partecipata e creativa consapevolezza dell’aberrazione introdotta anche in Italia dal fascismo con l’antisemitismo. Attraverso, ad esempio, la scoperta, per tanti delle generazioni più giovani, e quindi la denuncia dell’infamia delle leggi razziali del 1938”.