Gioco d’azzardo: Allarme a Cremona per l’aumento delle giocate
Nel 2023 giocati oltre 92 milioni di euro. Crescono le scommesse sportive e le slot machine. A rischio dipendenza e povertà.
Il gioco d’azzardo è un fenomeno sempre più preoccupante nel Comune di Cremona. Secondo i dati relativi al 2023, i cittadini hanno speso oltre 92 milioni di euro in giochi d’azzardo legali, con un forte aumento registrato nelle scommesse sportive e nell’uso delle slot machine. Questo allarme riguarda non solo Cremona, ma è riflesso di una tendenza che sta emergendo su scala nazionale, con gravi implicazioni sociali, economiche e sanitarie.
Il dato emerso a Cremona, una città di medie dimensioni, è particolarmente impressionante e suscita preoccupazioni per l’impatto che il gioco d’azzardo ha sulla comunità locale. La spesa di 92 milioni di euro si traduce in un rischio tangibile di impoverimento per le famiglie e di dipendenza per un numero sempre crescente di giocatori. Questa cifra non rappresenta solo un incremento rispetto agli anni precedenti, ma riflette anche l’espansione di un fenomeno che colpisce trasversalmente tutte le fasce della popolazione.
In particolare, l’aumento delle scommesse sportive, amplificate dalla diffusione di piattaforme digitali, sta coinvolgendo sempre più giovani. Allo stesso tempo, le slot machine, presenti in molti esercizi commerciali e sale giochi, continuano a essere una delle forme di gioco più popolari e dannose, a causa della loro immediata gratificazione e del meccanismo ripetitivo che alimenta la dipendenza.
Le conseguenze dell’espansione del gioco d’azzardo non si limitano alle somme spese, ma si estendono a una gamma di problematiche sociali, tra cui la dipendenza patologica. Il gioco d’azzardo patologico (GAP) è riconosciuto come una malattia e può avere gravi ripercussioni sulla vita personale, economica e lavorativa delle persone colpite. Inoltre, il rischio di povertà è concreto: le famiglie spesso si trovano intrappolate in un ciclo di debiti, cercando di recuperare le somme perse, con conseguente deterioramento della qualità della vita.
Questa situazione è resa ancora più complessa dalla facilità di accesso al gioco. Le sale slot sono presenti in numerosi esercizi commerciali e le piattaforme di scommesse online sono a portata di clic su smartphone e computer. Tale ubiquità rende estremamente difficile per i giocatori resistere alla tentazione e alimenta la crescita delle giocate.
Ad analizzare con noi il problema, Filippo Torrigiani, consulente della Commissione parlamentare antimafia e nostro collaboratore.
“Per comprendere meglio l’impatto del fenomeno e le possibili soluzioni, abbiamo intervistato Filippo Torrigiani, consulente della Commissione parlamentare antimafia, da anni impegnato nella lotta contro le infiltrazioni della criminalità organizzata nel settore del gioco d’azzardo e nella prevenzione delle dipendenze.
Il dato di Cremona è purtroppo solo la punta dell’iceberg di una problematica molto più ampia. Il gioco d’azzardo in Italia sta crescendo a ritmi allarmanti, e il fenomeno è presente in modo capillare in tutte le regioni. Quello che vediamo a Cremona, con un aumento delle giocate e un forte incremento di scommesse sportive e slot machine, è una tendenza che si ripete ovunque. È chiaro che dietro queste cifre ci sono persone e famiglie che rischiano di cadere nella spirale della dipendenza e della povertà.
L’infiltrazione della criminalità organizzata nel gioco d’azzardo è un problema enorme. Le mafie hanno capito da tempo che il settore del gioco legale e illegale rappresenta una fonte inesauribile di guadagni. Investono in sale gioco, scommesse e piattaforme online, riciclando denaro sporco e sfruttando la debolezza dei giocatori. Questo settore, pur essendo regolamentato, presenta ancora falle che permettono alla criminalità di approfittarne. La Commissione antimafia ha evidenziato in più occasioni la necessità di intervenire con misure più severe per contrastare queste infiltrazioni.
Le soluzioni ci sono, ma richiedono interventi coordinati e strutturali. Innanzitutto, bisogna ridurre il numero di sale gioco e limitare la pubblicità del gioco d’azzardo, soprattutto online, dove è più difficile controllare l’accesso dei minori e delle persone vulnerabili. È fondamentale implementare programmi di prevenzione, informazione e supporto psicologico per chi è a rischio o già dipendente. Inoltre, è necessario intensificare i controlli sulle attività di gioco per arginare le infiltrazioni criminali. Il gioco d’azzardo non è solo una questione economica, ma un problema sociale e sanitario”.
Il dato allarmante proveniente da Cremona rappresenta un campanello d’allarme che non può essere ignorato. L’aumento esponenziale delle giocate e il crescente rischio di dipendenza richiedono interventi immediati e strutturali. Il gioco d’azzardo non è solo una fonte di intrattenimento per molti, ma anche una minaccia per la stabilità economica e sociale di un numero sempre maggiore di cittadini.
La testimonianza di Filippo Torrigiani mette in luce la necessità di un approccio integrato che includa prevenzione, supporto alle persone vulnerabili e una lotta più decisa contro le infiltrazioni criminali. Solo così si potrà contrastare efficacemente un fenomeno che rischia di minare il tessuto sociale, con conseguenze che vanno ben oltre la semplice perdita di denaro.