Cyberbullismo: allarme nelle scuole siciliane
Secondo il 72% degli studenti intervistati il “Cyberbullismo” è uno dei più pericolosi fenomeni sociali di quest’epoca. Depressione, rifiuto della scuola e isolamento sono fra le peggiori conseguenze.
di Alessandro Salvia
Il cosiddetto “Cyber-bullismo” è un fenomeno tutto nuovo, entrato nelle vite dei giovani di pari passo con la diffusione di smartphone, Tablet e tutti i vari strumenti tramite i quali è possibile condividere informazioni su internet in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento. Uno dei metodi più diffusi, secondo gli intervistati, sarebbe una forma di complotto operato da alcuni studenti che, prima di entrare a scuola, si mettono d’accordo via chat su chi perseguitare quel giorno. I motivi possono variare: dai gusti sessuali della vittima, al suo modo di vestire, fino addirittura ai suoi gusti musicali. Un adolescente, ad esempio, di 13 anni è un individuo estremamente sensibile, che soffre in modo particolare se non riesce a integrarsi in una comunità (la classe, nella fattispecie), questo porta spesso a gravissime conseguenze, quali ad esempio la depressione, il rifiuto di andare a scuola, l’isolamento. Non è raro, purtroppo, sentir parlare di adolescenti costretti a fuggire dagli istituti che frequentano perché incapaci di sopportare quelle vessazioni, cosa che comunque non risolve il problema, visto che i cyberbulli continuano la loro opera di persecuzione anche su Facebook e nei vari social network. Nei peggiori dei casi, abbiamo anche appreso di ragazzi che si tolgono la vita. E’ un fenomeno, quello del “Cyber-bullismo”, che è indice di un malessere della società stessa. Una società sempre più insensibile e superficiale, dove l’integrazione passa per la “popolarità”, e dove conta più che marca vesti piuttosto di chi sei.